Sardegna

Morì in una cava a Orosei, pm chiede l'assoluzione per imputati

Atti di nuovo in procura, 'non fu incidente ma omicidio'

Redazione Ansa

L'assoluzione per non aver commesso il fatto è stata chiesta dalla pm Francesca Pala nei confronti di tre imputati sotto processo a Nuoro per la morte di Antonello Mereu, un giovane operaio di 24 anni di Dorgali deceduto il 13 marzo 2014 mentre lavorava in una cava di marmo a Orosei.

La magistrata, viste le risultanze dei periti nominati dalla giudice che hanno escluso la morte bianca, ha disposto la trasmissione degli atti in procura per valutare la nuova ipotesi di reato di omicidio doloso. "Il giovane operaio è stato ucciso, le lesioni al cranio non sono compatibili con l'incidente sul lavoro, è stata un'azione violenta e volontaria di ignoti", a queste conclusioni erano arrivati gli esperti con un colpo di scena nell'udienza del 25 marzo scorso, quando si parlò di un'aggresione con un oggetto appuntito, un punteruolo e un cacciavite.

Per la pubblica accusa, quindi, e per la difesa che si è associata alla richiesta ma con una formula diversa, "perchè il fatto non sussiste", i tre imputati alla sbarra devono essere assolti dal reato di omicidio colposo. A giudizio ci sono Giovanni Mele, titolare della società per cui lavorava la vittima, e due dipendenti, Sergio Floris e Ignazio Masala: a tutti - difesi dagli avvocati Basilio Brodu, Gianfranco Mattana, Fabio Serra, Pasqualino Moi e Giovanni Colli - era stato contestato il mancato rispetto delle normative sulla sicurezza nei cantieri.

Non concorda sull'assoluzione il legale di parte civile Pietro Salis. "Noi - ha detto nell'arringa - crediamo all'incidente sul lavoro, visto che il ragazzo nonostante la giovane età era stato lasciato solo senza una formazione specifica per utilizzare quei macchinari, quindi chiedo la condanna degli imputati". Si torna in aula il 30 giugno prossimo per le repliche e la sentenza.

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