Sardegna

Le mense scolastiche sarde sono le più economiche d'Italia

Circa sessanta euro al mese, Carbonia città più cara

Redazione Ansa

Per pranzare a scuola in Sardegna si spende meno rispetto al resto d'Italia: 58 euro al mese per l'infanzia e 62 per la primaria. Costi molto bassi: la media nazionale è di 82 euro, in Basilicata escono dalla tasche di mamme e papà anche 109 euro. Sono i dati che emergono dalla sesta indagine di Cittadinanzattiva sulle tariffe delle mense scolastiche.

La famiglia di riferimento è composta da tre persone (due genitori e un figlio minore), ha un reddito lordo annuo di 43.200 euro, con corrispondente Isee di 19.900 euro. A Cagliari nella scuola dell'infanzia nella primaria il costo di un pasto è di 2,15 euro per una spesa annuale di 387 euro. A Sassari si arriva a 3,25 con un costo nei dodici mesi di 585 euro. La città più cara è Carbonia con oltre 78 euro al mese.

Secondo i dati raccolti da Cittadinanzattiva le mense in Sardegna sono 562. Ma ce ne sono altre 23 in arrivo, 19 di nuova costruzione, con i fondi del Pnrr. Gli interventi sono così suddivisi: 1,8 milioni per la Città Metropolitana di Cagliari tra demolizione, ricostruzione e ampliamento; Sinnai, 183.510; Capoterra, 1,3 milioni; Settimo San Pietro, 750.000; Quartu, oltre 710mila. E poi Tortolì 390mila; Barisardo, 360.000, Orgosolo, 390.000; Arborea, 210.000, Ossi, 220.000, Ardara, 255.000, Uri, 548.680, Senorbì, 310.000, Isili, 700.000, San Sperate, 535.315, San Gavino, 436.000, Carbonia, oltre 810mila; Selegas, 220.000; Mandas, 276.000. 

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