Sardegna

Opposizione diserta incontro Calderoli in Sardegna su autonomia

C.sinistra-M5s: 'nessun invito formale ma passerella elettorale'

Redazione Ansa

 "Passerella", "teatrino politico", "un caffè con ministro". Non usano mezzi termini i gruppi di opposizione in Consiglio regionale per spiegare i motivi che li hanno portati alla decisione di disertare, domani, l'incontro organizzato dal presidente del Consiglio regionale con il ministro degli Affari regionali e delle Autonomie, Roberto Calderoli nel palazzo dell'Assemblea sarda in Via Roma.
    Non una vera e propria assenza: una piccola delegazione dell'opposizione andrà a salutarlo per rispetto, ma non parteciperà ai lavori.
    "Un incontro che ancora non ha una convocazione ufficiale, un invito formale o un programma dei lavori", dicono in coro i rappresentanti di Pd, M5s, Progressisti e Avs durante un incontro per illustrare le ragioni della protesta.
    "Noi non vogliamo partecipare a passerelle che rappresentano più campagne elettorali per la Lega, anziché un confronto serio e leale sul dl Calderoli", dice Eugenio Lai (Avs). "Per come è stato organizzato non è un confronto sull'autonomia differenziata ma una passerella elettorale - ha puntualizzato Gianfranco Ganau del Pd -, a oggi ancora non è arrivato nessun invito a partecipare ai consiglieri, si sarebbe potuta convocare una seduta informale dell'Aula e accogliere il ministro in un altro modo".
    "Non andremo a fare i figuranti a quello che si può ricondurre tranquillamente a un evento elettorale della Lega - ha incalzato Alessandro Solinas, M5s - Le criticità dell'autonomia differenziata vanno discusse nelle aule istituzionali. Non possiamo farci tacciare di sgarbo istituzionale per un gesto che, invece, è di assoluto rispetto per l'istituzione nella quale sediamo".
    Secondo Francesco Agus (Progressisti), "è inaccettabile che si cerchi di cambiare la realtà propinando una storia che può essere buona solo per la propaganda della Lega e del suo coordinatore sardo Michele Pais che è anche presidente del Consiglio regionale. Abbiamo stigmatizzato il fatto che un doppio incarico potesse essere lesivo delle istituzioni - ha concluso - come volevasi dimostrare alla prima occasione ha scelto il suo partito e non l'istituzione".
   

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