Sardegna

Le foto di Alessio Cabras al Carbonia Film Festival

24 scatti per raccontare i giovani tra sogni e speranze

Redazione Ansa

DI MARIA GRAZIA MARILOTTI

Scatti d'artista per un contemporaneo e inedito ritratto di ragazze e ragazzi. Luoghi, per lo più evocati, fanno da scenario al racconto per immagini dove il filo conduttore è il senso di abbandono. La mostra del fotografo documentarista di San Sperate, Alessio Cabras, inaugura nelle sale della biblioteca comunale il Carbonia Film Festival, in programma dal 4 al 7 maggio tra proiezioni e incontri.

"Volevo colori forti", questo il titolo dell'esposizione, si snoda attraverso 24 scatti. Figure, volti, luoghi, affiorano da "uno scenario post minerario, post industriale e post pandemico", spiega all'ANSA l'artista, vincitore al festival Phest di Monopoli con "Dovevo Nascere Pesce" del premio assegnato da Leica Akademie e del Pdn Emerging Photographer 2018 con il progetto Eucalyptus sulla militarizzazione della Sardegna. Cabras inserisce una presenza in quegli sfondi tra miniere dismesse o i segni del malessere rappresentati da carcasse d'auto con la ruggine, muri scrostati, insegne spente, locali chiusi. Ma anche palestre chiuse o a cielo aperto e le domus de janas con la loro bellezza.

Un senso di abbandono attraversa il percorso espositivo. "Quello dei giovani ancora segnati dalla pandemia - racconta il fotografo - con le loro ansie adolescenziali e le aspettative per il futuro. Ansia accentuata da guerra e crisi climatica, ma anche la speranza in un futuro più roseo in un territorio ricco di cultura e potenzialità in cui i giovani possono avere un ruolo da protagonisti".

Il titolo della mostra prende a prestito un passaggio dal romanzo di Sergio Atzeni "Il figlio di Bakunin". Da qui una galleria di ritratti e paesaggi che legano i luoghi del passato al presente. Alessio Cabras dà così forma alle inquietudini e alle emozioni di adolescenti e preadolescenti, attraverso gesti o sguardi catturati anche in lontananza con un occhio quasi discreto. Poi appare in uno skatepark, tra i graffiti colorati, l'immagine di un ragazzino su una bici. Ha lo sguardo perso chissà dove, carico di pensieri, sogni, desideri. Quasi in attesa di un aiuto da parte di chi osserva, per realizzarli.
   

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