Sardegna

I racconti di un'autonomia conquistata in un docufilm

Surf, pesca, arrampicata per gli allievi Ierfop per "Superarsi"

Redazione Ansa

Davanti a una telecamera hanno raccontato le loro emozioni e la soddisfazione per i traguardi raggiunti grazie a un importante percorso formativo. Gli allievi disabili della vista sono i protagonisti, con le loro testimonianze, di "Superarsi", il docufilm prodotto da Ierfop, l'Istituto Europeo Ricerca Formazione e Orientamento professionale guidato da Roberto Pili.
    Racchiude i momenti più significativi dei corsi, finanziati dal ministero del Lavoro e organizzati in tutta Italia nelle sedi Ierfop: arrampicata, pesca sportiva, windsurf, danza, yoga, ceramica, cucina, degustazione di formaggi e vini, make up, orientamento e mobilità.
    Le immagini, girate da Marco Gallus, ripercorrono le fasi di queste esperienze e mettono in risalto l'entusiasmo, l'emozione e la soddisfazione nello scalare le montagne, lanciare dalla riva una canna da pesca, solcare le onde su una tavola da surf o percorrere con disinvoltura le strade cittadine con l'ausilio di un bastone bianco.
    "Il docufilm, della durata di un'ora - ha spiegato Roberto Pili - offre un quadro sintetico dei diversi corsi realizzati dal nostro ente per garantire alle persone cieche e ipovedenti una concreta integrazione e autonomia, una migliore qualità della vita ma anche opportunità di lavoro e occasioni di svago".
    Il reportage è stato visionato e apprezzato anche da Federica Bolasco del Ministero del Lavoro. "Il risultato di questo lavoro - commenta Bachisio Zolo, direttore didattico - è un'offerta formativa sempre innovativa e originale che rende Ierfop un'avanguardia nel territorio nazionale".
    Teodoro Rodin, vice presidente Ierfop, ha aggiunto che "si tratta di attività mai realizzate prima e del tutto originali.
    Presto saranno riproposte e arricchite".
    Per Roberto Pili "i limiti non sono solo fisici ma soprattutto mentali come anche strutturali, architettonici - ha messo in rilievo - ma spesso sono figli del pregiudizio e risiedono nella nostra testa, fortunatamente possono essere superati con la forza di volontà e l'impegno, come testimoniano le immagini del documentario, ma occorre sempre più creare città accessibili, inclusive e anche su questo Ierfop sta lavorando".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it