Sardegna

Codice appalti: un migliaio in corteo a Cagliari

Fillea-Feneal, riflessi devastanti per sistema economico sardo

Redazione Ansa

Un migliaio di lavoratori del settore edile si è radunato nel Parco di Molentargius-Saline, a Cagliari, per la giornata di mobilitazione nazionale "Fai la cosa buona" proclamata da Fillea Cgil e Feneal Uil. Un lungo corteo - presenti anche esponenti del centrosinistra - ha poi raggiunto il vicino Edificio Sali scelti dove si è svolto il dibattito con al centro le richieste di modifica del decreto approvato dal Consiglio dei ministri il 16 febbraio che - accusano i sindacati - esclude la possibilità, per i redditi bassi e gli incapienti, di accedere agli incentivi previsti per la messa in sicurezza degli edifici, l'efficienza energetica, l'abbattimento delle barriere architettoniche.
    "Con quel decreto - hanno ribadito stamattina i segretari regionali Fillea e Feneal, Erika Collu e Gianni Olla - il governo mina l'indispensabile percorso verso la rigenerazione e la sostenibilità ambientale delle nostre città, soprattutto nelle periferie e aree interne, e mette a rischio oltre 100mila posti di lavoro nel settore con riflessi devastanti per il sistema economico della Sardegna".
    Nel 2022 - secondo i due sindacati - il Superbonus ha prodotto nell'Isola 10mila occupati in più, il 2,2% del totale dell'occupazione regionale (577 mila), con una percentuale superiore alla media nazionale (1,8%). Il dato si riferisce a 5.000 posti di lavoro diretti in edilizia, 3.000 nell'indotto, ulteriori 2.800 legati all'aumento della domanda di consumi e servizi generata dai redditi di lavoro. Fillea Cgil e Feneal Uil, inoltre, si sono detti contrari alla norma proposta nel decreto attuativo del nuovo Codice degli appalti, sulla liberalizzazione dei livelli di subappalto nei bandi pubblici: si tratta del cosiddetto "subappalto a cascata". "Siamo di fronte a uno stravolgimento di norme e regole che questo governo vuole portare avanti a discapito della collettività e di un settore strategico per l'economia della Sardegna e per il Paese", hanno spieto Collu e Olla sottolineando che "si rischia di provocare una brusca frenata e a un pericoloso crollo di fiducia: una vera e propria bomba a orologeria che si scaricherà sulle spalle di lavoratori, famiglie e imprese". 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it