Sardegna

Figli coppie gay: garante Sardegna, 'usate certificato Ue'

Appello ai 377 sindaci dell'Isola, 'prendete posizione chiara'

Redazione Ansa

DI MARZIA PIGA

La creazione di un certificato europeo di filiazione che consenta alle famiglie, una volta rilasciato nello stato membro di appartenenza, di esibirlo e farne uso in tutti gli altri stati dell'Ue "è una questione di riconoscimento dei diritti fondamentali dei minori". Gli stessi sanciti dal diritto internazionale e dalle convenzioni Onu per i diritti universali dell'infanzia dell'adolescenza "che non distinguono quali bambini tutelare in base a come sono stati generati o sono nati". Così la Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Sardegna, Carla Puligheddu, rivolge un appello ai 377 sindaci e sindache dell'Isola affinchè evitino "qualsiasi forma di discriminazione" e prendano "una posizione responsabile, chiara e trasparente".

"Il certificato europeo di filiazione - spiega - è uno strumento necessario per tutelare la circolazione delle persone di minore età nei diversi paesi europei e per godere degli stessi diritti". Non un invito "a trasgredire un'indicazione del governo, bensì un'azione preventiva, per tenersi pronti a dare risposte congrue dal punto di vista dei diritti fondamentali". Attualmente gli atti di nascita firmati in uno stato membro dell'Unione, per avere efficacia in un altro paese, e in particolare in Italia, devono essere trascritti nei registri dello stato civile e possono essere sottoposti a verifica di compatibilità con l'ordine pubblico. La proposta di Regolamento europeo, cassata dal Senato nei giorni scorsi, da un lato prevede il rispettivo e automatico riconoscimento degli atti di nascita registrati in uno stato Ue e dall'altro l'istituzione del certificato di filiazione.

"Il regolamento europeo non è stato ancora definito - precisa la Garante - e anche se il Senato si è pronunciato contro, il governo sarà di certo sensibile a tutte le osservazioni che verranno fatte dagli enti locali che devono registrare nelle anagrafi le nascite e sono tenuti a riconoscere a tutti i bambini gli stessi diritti". Per questo l'appello ai primi cittadini: "Vorrei che si confrontassero al di fuori da schemi precostituiti e pregiudizi - chiarisce - soprattutto quelli legati alla maternità surrogata che non ha necessariamente attinenza e affinità". "La mia personale posizione sulla Gpa, la gestazione per altri, è di netta contrarietà - sottolinea Puligheddu -, ma si tratta di due temi completamente distinti che vanno affrontati con coscienza, e comunque sempre tenendo a mente che il soggetto titolare dei diritti in questi casi sono i bambini e non gli adulti".

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