Sardegna

Sanità: in tre anni + 37% interventi del 118 nell'Isola

Prima intesa tra Rete 118 e ospedali area metropolitana Cagliari

Redazione Ansa

In Sardegna, negli ultimi tre anni, l'aumento degli interventi del 118 è stato del 37%, passando dalle 150mila missioni del 2020 alle 205mila del 2022.
    Un incremento importante, che ha determinato significative difficoltà di erogazione del servizio con aumento del carico di lavoro per gli operatori delle Centrali operative 118 e dei mezzi di soccorso sul territorio regionale, ma in particolar modo nel Sud Sardegna proprio per via del grande bacino in cui operano.
    E' quanto emerso dal vertice tra i rappresentanti della rete del 118 e dei tre principali ospedali dell'area metropolitana di Cagliari. Un incontro programmato per trovare soluzioni e definire protocolli condivisi per facilitare la presa in carico del paziente nei Pronto soccorso. Insieme alla Direzione sanitaria dell'Azienda per l'Emergenza Urgenza, al Project manager del 112, al responsabile dell'elisoccorso regionale, al direttore della centrale operativa 118 di Cagliari, si sono riuniti al tavolo i direttori sanitari aziendali, i direttori dei Pronto soccorso e le Direzioni mediche dei presidi ospedalieri delle Aziende Brotzu, Asl Cagliari e Aou Cagliari.
    L'area metropolitana di Cagliari ricopre il 5% del territorio regionale, in cui risiede il 26% della popolazione, con una densità pari a 337 abitanti per kmq (6 volte e mezzo quella del restante territorio). Nella stessa area metropolitana sono presenti tre dei maggiori ospedali regionali, che danno risposte non solo alla popolazione residente ma anche a quelle delle altre province limitrofe.
    Il costante incremento del numero di richieste di soccorso che giungono al sistema di emergenza urgenza pre-ospedaliera sta determinando inevitabilmente ripercussioni su tutta la rete, con allungamento dei tempi di attesa alla risposta della chiamata, incremento dei tempi di arrivo all'evento per indisponibilità dei mezzi di soccorso e necessità di ricorrere, laddove possibile, ad un numero maggiore di risorse, soprattutto mezzi di base (ambulanze convenzionate, gestite da Associazioni e Cooperative). Anche se solo un paziente su 4 di quelli che accedono al Ps viene portato dal 118, è certo che un enorme carico è arrivato anche nei Ps cittadini, anche per alcune chiusure o, comunque, ridimensionamenti della disponibilità al ricovero dei Ps e degli ospedali esterni all'area metropolitana.
    Si è condivisa anche con i direttori sanitari e i direttori dei nosocomi la necessità di rendere più fluida la presa in carico del paziente che arriva con il 118, così da liberare quanto prima le ambulanze e rendere di nuovo disponibili mezzi ed equipaggi per il soccorso primario, evitando di sguarnire il territorio.

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