Sardegna

Energia: Sardegna ancora su fonti fossili ma punta al metano

Pili, "obiettivo sono rinnovabili anche se ancora troppo presto"

Redazione Ansa

La Sardegna punta sulla metanizzazione attraverso il Gnl e lavora per gestire la transizione dalle fonti fossili, la cui incidenza resta ancora alta. Ma la completa transizione energetica verso le rinnovabili appare ancora decisamente lontana. È in estrema sintesi ciò che emerge dal terzo rapporto di monitoraggio del Piano energetico ambientale della Regione Sardegna e dal Bilancio energetico che la Regione ha illustrato a Cagliari durante il convegno "Energia e prospettive in Sardegna".

Lo ha sottolineato anche l'assessora dell'Industria Anita Pili: "Credo che la Sardegna, come le altre regioni, debba puntare sulle energie alternative - ha spiegato a margine del convegno -, ma prima di sostituire completamente il vecchio sistema è necessario trovare una condizione che consenta quella stabilità e robustezza che oggi possono consentire solo le fonti fossili e non ancora le rinnovabili quando ci sarà la stessa stabilità per le energie rinnovabili, potremmo utilizzare solo queste".

Sui contenuti del Piano, l'assessora chiarisce che "per arrivare alla transizione energetica, si deve puntare ancora di più sul gas, cosa che evidentemente a livello nazionale ancora non è ben chiaro", puntualizza. "Stiamo evidenziando le nostre necessità al Governo nazionale nei vari tavoli di confronto, come accaduto anche durante l'ultimo appuntamento sulla Portovesme - ricorda Pili - che è stato un momento di confronto generale sulla politica energetica sarda: abbiamo ribadito l'importanza di avere, finalmente, il gas per consentirci di arrivare alle rinnovabili nelle migliori condizioni per le nostre comunità, le nostre Imprese e le famiglie sarde senza che siano, ancora una volta, messe in condizioni di svantaggio competitivo rispetto alle altre regioni".

Al convegno anche l'intervento, in videoconferenza, del ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. "Un intervento simbolico - ha spiegato Pili - per rappresentare che i nostri governi, regionale e nazionale, stano dialogando e lavorando per trovare una soluzione che non può essere quella di aspettare a novembre", ha spiegato a proposito della data fissata come scadenza dal Consiglio di Stato alla Regione Sardegna e al ministero per tentare di raggiungere un accordo sulla modifica del Decreto energia.

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