Sardegna

Migranti: Baturi (Cei), in tanti sono costretti a fuggire

"Libertà di restare o partire data da possibilità di scegliere"

Redazione Ansa

"Attendiamo di vedere progetti che aiutino le persone a restare nei Paesi poveri e in guerra. La libertà di restare o di partire è data dalla possibilità di scegliere e bisogna mettere le persone in condizioni di restare, invece tanti si sono sentiti costretti a fuggire". Lo ha detto il segretario generale della Cei e arcivescovo di Cagliari monsignor Giuseppe Baturi, appena rientrato da una visita in Siria, dopo il terremoto, e in Libano. "In Siria una guerra sanguinosa ha provocato una forte emigrazione interna ed esterna - ha aggiunto - credo non sia possibile guardare a queste tragedie senza guardare il punto di partenza".

"Bisogna evitare che per i più giovani l'unica prospettiva sia la fuga - ha aggiunto mons. Baturi - non possiamo occuparci solo degli sbarchi se non comprendiamo da dove arriva questa disperazione". In Siria "c'è una piccola comunità cristiana che si sta assumendo una responsabilità a favore di tutta la popolazione - ha spiegato il segretario generale della Cei, incontrando la stampa - Grazie ai fondi dell'8xmille sono stati avviati progetti per la povertà, l'educazione e il recupero scolastico, iniziative di avviamento al lavoro, l'ospedalizzazione dei più poveri, oltre ad alcuni centri per la distribuzione di pasti, come una cucina per i poveri che sforna 2500 pasti al giorno, o il ricovero per migliaia di sfollati".

Aiuti anche in Libano, dove a distanza di quasi due anni dall'esplosione del porto di Beirut, il Paese resta senza presidente eletto e la svalutazione della lira sta diffondendo la povertà assoluta. "Anche qui sono stati avviati programmi per la sopravvivenza delle persone, per l'insegnamento e l'avviamento al lavoro, e ospedali - ha osservato mons. Baturi - l'unico ospedale del Medio Oriente per malati psichiatrici è italiano e l'8xmille ha finanziato una cucina per 1500 persone. Il Libano - ha sottolineato il segretario generale della Cei - è anche un modello storico di convivenza e dialogo tra diverse comunità religiose e di pace.: dobbiamo aver cura che continui questa esperienza unica nel Medio Oriente perché. se viene meno questo equilibrio ci sarebbero conseguenze disastrose".

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