Sardegna

Cna, Cagliari 2/a nel Sud per competitività socio-economica

Altre province in leggero miglioramento ma sempre tra ultime

Redazione Ansa

Cagliari è la seconda città più competitiva del Mezzogiorno, ma mostra un gap enorme rispetto agli standard dei territori più competitivi del centro-nord e del resto d'Europa, specialmente in termini di vivacità e crescita economica. Le province di Nuoro, Oristano e Sud Sardegna, invece, sono fanalino di coda del Paese e si collocano agli ultimi posti anche rispetto alle realtà più problematiche del sud Italia. È quanto emerge dall'ultimo report del Centro Studi della Cna Sardegna che registra un preoccupante divario territoriale all'interno della Sardegna. Negli ultimi decenni l'economia dell'Isola ha faticato a mantenere livelli di crescita competitivi, persino nell'asfittico panorama regionale italiano.

Tra i tanti motivi che continuano a frenare lo sviluppo dell'Isola vi è la forte disparità tra i territori: da un lato la città di Cagliari, che mostra un profilo di competitività socioeconomica tra i meno negativi del Mezzogiorno con il 34/o posto nazionale (seconda solo a Napoli, 26/a); dall'altro, un contesto estremamente complicato nelle altre province, sebbene in leggero miglioramento. Nuoro è 101/a (era ultima nella classifica precedente), Oristano103/a; Sud Sardegna 104/a, mentre la provincia di Sassari si colloca al 74/o posto, piuttosto indietro rispetto alle province del centro-nord ma meglio del 75% delle province meridionali.

"Se l'obiettivo della Sardegna è quello di sostenere l'economia di tutto il territorio, e di farlo puntando a uno sviluppo socioeconomico equilibrato e sostenibile in grado di porre un freno al processo di spopolamento e invecchiamento strutturale che rischia di condannare irrimediabilmente alcuni suoi territori, il fortissimo squilibrio che emerge dalle classifiche provinciali deve essere preso molto sul serio", commentano Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario della Cna Sardegna .

"È quindi compito delle istituzioni e delle amministrazioni locali promuovere lo sviluppo locale al fine di invertire una tendenza che appare consolidata; se gran parte delle risorse regionali, umane ed economiche, non hanno alternativa se non confluire verso Cagliari e il suo hinterland e tutte le scelte di politica economica rafforzano queste tendenze migliorando la competitività del capoluogo, ma accelerando il declino delle aree interne e delle province meno accessibili, la Sardegna è condannata a una sorta di sviluppo diseguale e di impoverimento accelerato per le aree meno fortunate". 

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