Sardegna

Lucrezia Lante della Rovere, "Sarah, diva che arde come il sole"

La pièce sull'attrice Bernhardt in scena a Sassari e Cagliari

Redazione Ansa

DI MARIA GRAZIA MARILOTTI

"Sarah Bernhardt è un personaggio sublime, una donna che arde come il sole". Lo racconta all'ANSA Lucrezia Lante della Rovere, che interpreta la famosa attrice ne "La divina Sarah" di Eric-Emmanuel Schmitt. La pièce, tratta da "Memoir" di John Murrell sarà in scena martedì 28 febbraio alle 21 al Teatro Comunale di Sassari e dal 1 al 5 marzo al Teatro Massimo di Cagliari per La Grande Prosa del Cedac Sardegna. Sotto i riflettori, accanto a Lucrezia Lante della Rovere che incarna "la voix d'or" del teatro francese, come la chiamava Victor Hugo, Stefano Santospago nel ruolo del fido segretario Georges Pitou, per la regia di Daniele Salvo, produzione Palcoscenico Italiano.

"La commedia è un gioco in cui la grande diva, una donna molto libera, fa esperienza di tutte le cose della sua vita e della sua morte", racconta l'attrice romana, volto noto del grande e del piccolo schermo, all'attivo un'intensa carriera teatrale tra testi classici e contemporanei. "Sarah Bernhardt, ormai sul viale del tramonto, prossima alla fine, parla con il sole e con le stelle, chiede al segretario di mettere in scena personaggi reali - la madre, la sorella, l'impresario, Oscar Wilde - e quando lui domanda il perché, risponde che recitare è l'ultima maniera per rimanere in vita", aggiunge.

L'attrice, già applaudita dal pubblico sardo in "Come tu mi vuoi" come ne "Il padre" di Zeller con Alessandro Haber, e in "Io sono Misia" a Nora per La Notte dei Poeti, ricorda i sui esordi: "Io ero giovanissima, una ragazzina, una 'scappata di casa', quando sono stata chiamata da un grandissimo del cinema come Mario Monicelli. Un colpo di fortuna, che mi ha permesso di entrare in questo mestiere dalla porta principale".

Nella sua autobiografia, "Apnea", Lucrezia Lante della Rovere ripercorre la sua storia: "Io sono una donna fedele - sottolinea l'attrice - e il mio lavoro è anche la mia esperienza di vita, sono legata affettivamente alle persone che ho incontrato in teatro e sul set, Renato Zero è nel mio cuore. E ogni spettacolo, ogni film è un po' come un figlio, o un parente: li amo tutti, in modo diverso".

Nell'immediato futuro, oltre alla tournée de "La divina Sarah", racconta, c'è un film con Michela Giraud. "E vorrei riprendere il mio monologo,'L'uomo dal fiore in bocca' da Pirandello, con la regia di Francesco Zecca, da un punto di vista femminile, dove racconto la storia della moglie".

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