Sardegna

Superbonus: con stop Governo 300 mln incagliati nell'Isola

Confartigianato, intervento ha generato 2 miliardi di detrazioni

Redazione Ansa

Il blocco del Supebonus edilizio deciso dal governo, con lo stop allo sconto in fattura e alla cessione dei crediti, provoca un terremoto anche in Sardegna. Secondo Confartigianato, "nonostante l'enorme mole d'investimenti che sono andati a ricadere positivamente su imprese, tecnici e indotto, ci sono ancora oltre 300 milioni di euro che le realtà sarde del sistema casa non sono ancora riuscite a incassare attraverso la cessione dei crediti. Ovvero migliaia di imprese rischiano seriamente di chiudere per mancanza di liquidità".

Secondo i dati al 31 dicembre scorso, data della effettiva cessazione del superbonus 110%, in Sardegna la norma ha generato 2milioni e 467mila euro al giorno per un equivalente di 74milioni al mese ovvero un totale di 2miliardi e 99 milioni di detrazioni che, sugli oltre 12mila edifici interessati, hanno attivato un giro d'affari di 4 miliardi e 400milioni di euro, di cui 2 miliardi e 880 milioni come effetto diretto sulle imprese edili e sui tecnici e di 1 miliardo e 500 milioni di euro di indotto.

"L'intervento sugli enti pubblici - sottolineano Maria Amelia Lai, presidente di Confartigianato Sardegna, e Giacomo Meloni, presidente degli edili artigiani - di fatto fa tramontare la tanto apprezzata iniziativa di far acquistare la Regione Sardegna circa 250milioni di euro di crediti: questo è un fatto gravissimo".

"Un provvedimento inaspettato, ingiusto e dannoso, che lascia increduli noi e tutte le imprese artigiane e i professionisti che operano del sistema casa della Sardegna - osserva l'associazione - Per questo speriamo in un ripensamento del governo". Il sistema casa dell'Isola è rappresentato da 23 mila imprese e 49mila addetti, il cui il fatturato, trainato dall'effetto bonus casa e superbonus, è cresciuto del 35,9% rispetto al periodo pre-covid, immettendo sul mercato delle imprese edili oltre 2 miliardi di liquidità. 

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