Sardegna

Il caro-bollette frena i consumi, Sardegna maglia nera

Confesercenti, Isola ultima in Italia per spesa alimentare

Redazione Ansa

di Stefano Ambu

In Sardegna consumi frenati dal caro bollette, soprattutto per i generi alimentari: con 400 euro al mese l'Isola è la regione che spende di meno per l'acquisto di prodotti da portare in tavola. Lo dice un report di Confesercenti. "La ripresa dei consumi potrebbe avverarsi solo con il calo delle bollette - avverte l'associazione - La riduzione del peso delle utenze potrebbe infatti liberare fino a 30 miliardi di euro a livello nazionale, rendendoli disponibili per la spesa delle famiglie".

Lo studio ha rilevato che la spesa media mensile familiare in Sardegna per il 2023 è di 2.044 euro: risulta ancora inferiore ai valori di pre-pandemia del 2019 (2.158 euro). Sempre secondo l'analisi di Confesercenti, nel 2003 la spesa media mensile delle famiglie sarde dovrebbe crescere solo dello 0,8%, pari ad appena 16,4 euro in più al mese. Si tratta dell'incremento più basso nel triennio 2021-2023 - denuncia l'associazione - una frenata che di fatto interrompe la ripresa post-pandemia.

"Se nel corso del 2023 le tariffe di luce e gas si dovessero ridurre del 40%, come ipotizzato dal ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, la spesa complessiva sostenuta dalle famiglie per le utenze domestiche passerebbe da quasi 76 a poco più di 45 miliardi di euro, scendendo da 2.950 euro a 1.780 euro l'anno per famiglia - spiega Gian Battista Piana, direttore di Confesercenti Sardegna - Le risorse così liberate potrebbero dunque consentire un'accelerazione ai consumi delle famiglie, che purtroppo restano ancora al palo nel 2023".

 Nel mirino il caro energia. "Ha fermato la ripartenza della spesa dopo la pandemia, gran parte del bilancio familiare è stato assorbito dalle bollette e per il resto, come alimentari e bevande, abbigliamento e scarpe, cultura e spettacolo, turismo è rimasto ben poco - rileva alla luce dei dati Roberto Bolognese, presidente di Confesercenti Sardegna - tutte le imprese del terziario dipendono dai consumi interni e lo scenario è molto difficile. Sono indispensabili interventi che aiutino a recuperare il potere d'acquisto perduto, magari detassando gli aumenti retributivi che aiuterebbero le imprese a procedere ai rinnovi dei contratti nazionali, dando una spinta ai salari ridotti dall'inflazione energetica".
   

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