Sardegna

Si dimettono 9 consiglieri, elezioni anticipate a Tortolì

Crisi dopo rimpasto in giunta, ora arriverà il commissario

Redazione Ansa

Sono state depositate all'ufficio Protocollo del Comune le dimissioni dei nove consiglieri comunali di Tortolì - 5 di opposizione e 4 di maggioranza - su 16. Si chiude così l'esperienza di governo di Massimo Cannas, al suo secondo mandato alla guida della cittadina ogliastrina, e si spalancano le porte al commissario straordinario che traghetterà l'ente fino a nuove elezioni.

La crisi al Comune è nata dalla decisione del sindaco Cannas di procedere con un tagliando alla Giunta in base agli accordi elettorali alle amministrative del 2019, facendo ruotare nell'esecutivo cinque assessori per due anni e mezzo e altri cinque per gli anni di fine legislatura. Una scelta che gli assessori in carica non hanno accettato, tanto che ieri mattina quattro componenti di Giunta, che sono anche consiglieri comunali - Walter Cattari, Lara Depau, Carlo Marcia e Bonaria Murreli - insieme ai cinque consiglieri di opposizione - Marcello Ladu, Mimmo Lerede, Severina Mascia e Vincenzo Nieddu - sono andati da un notaio per firmare le loro dimissioni.

La situazione è precipitata con la pubblicazione del decreto di azzeramento della Giunta e la nomina da parte di Cannas di cinque nuovi assessori, di cui due uscenti (Maria Bonaria Murreli e Emanuela Laconca). Il sindaco aveva anche convocato il consiglio comunale per il 27 gennaio per spiegare il rimpasto ai cittadini. Ma l'aula salterà dopo la conferma a lasciare dei 9 dimissionari. Ora sono 38 i Comuni sardi che andranno al voto nella prossima tornata elettorale, che deve ancora essere fissata per il 2023.

SINDACO, SORPRESO DA ESITO NEGATIVO DELLA CRISI - "Le firme di dimissioni dei nove consiglieri comunali sono state depositate e io ne prendo atto": è il commento a caldo del sindaco di Tortolì Massimo Cannas, che si appresta a lasciare la guida del Comune, dove arriverà un commissario in attesa delle prossime elezioni anticipate. "Anche le dimissioni - spiega - fanno parte della dialettica del Consiglio comunale di cui ho rispetto e delle regole della democrazia. Per quanto mi riguarda non mi aspettavo che la crisi che si è aperta portasse a un esito così negativo. Il mio auspicio è che chi arriverà dopo continui a lavorare nell'interesse esclusivo della città".

GLI EX ASSESSORI ALL'ATTACCO - Dopo aver staccato la spina al sindaco Massimo Cannas protocollando in Comune le loro dimissioni insieme a quelle di cinque esponenti della minoranza, i quattro ex assessori della Giunta comunale di Tortolì, Walter Cattari, Lara Depau, Carlo Marcia e Bonaria Murreli, spiegano le loro ragioni in un comunicato stampa nel quale definiscono il primo cittadino "un accentratore di incarichi" accusandolo di aver governato senza alcuna condivisione con la sua maggioranza. Cannas, scrivono,"non rappresenta più gli intenti del patto virtualmente sottoscritto con i cittadini alle elezioni del 2019: il sindaco ha concentrato molte deleghe sulla sua persona, come la presidenza del Consiglio comunale o gli incarichi presso il Consorzio industriale e l'Unione dei Comuni Nord Ogliastra, cariche messe a disposizioni degli 'esclusi' solo oggi come contropartita per un grave atto di sfiducia da noi rappresentato".

Per Cattari, Depau, Marcia e Murreli, le ragioni della crisi non sono quindi da ricercare "nel patto elettorale disatteso, come il sindaco ha dichiarato, ovvero per la necessità di fare un tagliando a metà legislatura e di sostituire gli attuali assessori con altri nomi della lista vincitrice alle elezioni". C'è poi il "disagio degli uffici comunali". "Versano in uno stato di carenze organizzative che vanno a ritardare l'avvio di cantieri già finanziati e la continuità dell'assistenza alle fasce deboli e al sistema scolastico - denunciano gli ex assessori - per troppo tempo il sindaco ha lasciato inascoltate le nostre sollecitazioni. E' in questo contesto, non condividendo più la leadership di Cannas, che insieme ai consiglieri di minoranza abbiamo deciso di dimetterci".

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