Sardegna

Malattia del cervo: riaperta la movimentazione del bestiame

Via libera per capi che si trovano a 150 chilometri dai focolai

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 07 DIC - La Sardegna riapre alla movimentazione dei capi di bestiame dopo un mese dal blocco disposto a seguito dei primi focolai della malattia emorragica epizootica del cervo (Ehdv) registrati nel sud-ovest dell'Isola.
    L'assessorato regionale della Sanità ha emanato il provvedimento che stabilisce la possibilità di movimentare fuori regione, senza vincoli, i capi di bestiame dagli allevamenti che si trovano nelle aree a 150 chilometri dai focolai, in accordo con quanto definito nel corso dell'ultimo tavolo tecnico tra la Regione, l'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, il ministero della Salute e il Centro di referenza nazionale per le malattie esotiche di Teramo.
    Movimentazione extraregionale consentita anche dal Sassarese (nei territori che distano meno di 150 chilometri dai focolai), dal Nuorese e dall'Ogliastra, previo test con Pcr su tutti gli animali interessati. Da questi territori è consentita anche la movimentazione interna senza restrizioni in tutto il perimetro all'interno del raggio dei 150 chilometri dai focolai. "Dai primi segnali di questa nuova emergenza - sottolinea il governatore Christian Solinas - siamo intervenuti con la massima sollecitudine al fianco delle aziende zootecniche. Abbiamo avviato tutte le attività di sorveglianza e lavorato in stretto raccordo con Roma, oltre a mettere in campo risorse economiche a sostegno delle attività colpite dall'emergenza". Restano attive le restrizioni nelle aree più vicine al focolaio (Oristanese, Medio Campidano, Sulcis e provincia di Cagliari) dove proseguono le attività di monitoraggio. "A breve - dichiara l'assessore della Sanità, Carlo Doria - le zone in cui la movimentazione dei capi è consentita a fronte di un test con Pcr negativa, prevediamo un ulteriore allentamento dei vincoli con controlli esclusivamente a campione". "Un primo passo importante - commenta il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba - per il comparto del bovino da carne che ha necessità di poter vendere i propri vitelli, la maggior parte dei quali devono oltrepassare il Tirreno. Adesso occorre tenere alta la guardia per evitare che gli speculatori vogliano mettere in crisi il mercato delle carni sarde". "Stiamo lavorando per avere quanto prima i ristori - evidenzia il presidente della stessa organizzazione, Battista Cualbu -. Al momento siamo riusciti a far inserire 10 milioni di euro nella Omnibus, più altre 5 come fondo per eventuali altre problematiche derivanti appunto dalle epizoozie". (ANSA).
   

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