Sardegna

Viaggio nelle transizioni per i 20 anni di Marina Cafè Noir

Da Murgia a De Giovanni e Mannocchi, il racconto degli autori

Redazione Ansa

DI MARIA GRAZIA MARILOTTI

Vent'anni di storie e incontri, viaggi tra mondi e culture, intrecci e contaminazioni artistiche che sfociano in "Transizioni", tema e titolo della nuova edizione di Marina Cafè Noir. Il festival di letterature applicate ritorna a Cagliari, in versione invernale, il 15, 16 e 17 dicembre. Uno sguardo contemporaneo su un tema più che mai attuale nelle sue declinazioni sociali, culturali, economiche, ambientali e geopolitiche. La sede scelta gioca su due vicini palcoscenici: il Teatro Nanni Loy di via Trentino, con eventi a partire dalle 16.30, e poi dalle 22,30 ci si sposta a "Su Tzirculu", l'Accademia Popolare di via Molise, in una dimensione informale tra le atmosfere jazz-manouche de L'Armeria dei briganti, lo swing scanzonato de la Contrabbanda, il reggae campidanese dei Ratapignata.

 Lo spazio ospita anche le tre anteprime del 30 novembre, 1 e 2 dicembre: docenti e ricercatori dell'Università di Cagliari cercheranno di incuriosire il pubblico con lezioni a carattere divulgativo. Poi la kermesse entra nel vivo con un programma denso di eventi. L'associazione culturale Chourmo, che organizza il festival, chiama a raccolta scrittori, intellettuali, opinionisti, artisti, musicisti, editori, antropologi per una riflessione a più voci. Tra i nomi Michela Murgia, Maurizio De Giovanni, Francesca Mannocchi, il collettivo Wu Ming, Roy Jacobsen, Jennifer Guerra, Francesco Abate, Igort, Gavino Murgia, Jacopo Cullin. "Autrici e autori chiamati a raccontare questi nostri tempi mutevoli - spiegano Giacomo Casti, Donatella Mendolia e Francesco Scanu di Chourmo - Transizione significa inclusione e evoluzione. Quelle personali e collettive ci spingono a riflettere su come e dove vogliamo indirizzare le nostre scelte. L'umanità sta vivendo il passaggio da una condizione data a una nuova e diversa".

 A dare il la al festival è la scrittrice e opinionista Michela Murgia, che il 15 dicembre alle 17.30 prende spunto dal suo nuovo lavoro edito da Einaudi "God save the queer - Catechismo Femminista", per una riflessione che parte da un quesito: "si può essere persone femministe e cattoliche nello stesso tempo?". A seguire alle 18.30 un incontro a due voci dal titolo "Di case, ambiente e randagismi", con Marco Amerighi e Andrea Staid, antropologo e scrittore. Alle 19.30 l' appuntamento è con Roy Jacobsen, tra i più apprezzati scrittori norvegesi contemporanei, per la prima volta tradotto in Italia con "Gli invisibili" (Iperborea).

La seconda giornata mette a confronto due città, Napoli e Cagliari, due noir e due autori: Maurizio De Giovanni, padre del commissario Ricciardi, e lo scrittore cagliaritano Francesco Abate. Sempre in linea col tema del festival il collettivo letterario Wu Ming presenta "Ufo 78" (Einaudi Stile libero).

Chiude lo scrittore francese Serge Quadruppani, tra i più celebri noiristi d'oltralpe. Il sabato del Marina Cafè Noir, il 17 a partire dalle 17.30, si apre sotto il segno della stringente attualità. Protagonisti Igort, celebre autore di graphic novel e Francesca Mannocchi, tra le più autorevoli reporter di guerra. Riflettori accesi ancora sulle tematiche di genere con la giornalista e scrittrice Jennifer Guerra. Marchio di fabbrica del festival sono le "letterature applicate", con una serie di reading-concerto. Tra i protagonisti Jacopo Cullin, Felice Montervino, Pierpaolo Piludu, Daniel Dwerryhouse, Emilia Agnesa. Per un dialogo tra le arti fatto di parole, suoni, visioni.
   

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