Sardegna

Basket: Dinamo, una maledizione chiamata trasferta

Contro Pesaro hanno pesato anche le imprecisioni sotto canestro

Redazione Ansa

La Dinamo Banco di Sardegna non sfata il tabù trasferta in LBA e rientra da Pesaro con la quinta sconfitta di campionato (75-81), confermando potenzialità e limiti di una squadra alla ricerca di un leader e di continuità. Contro la Vuelle i ragazzi di coach Bucchi hanno giocato una discreta gara, pagando però il solito andamento a corrente alternata e l'inconsueta imprecisione dalla lunetta, con un 8/17 che ha pesato non poco sul risultato finale.

La partita dei biancoblu è stata condizionata anche dai falli con Jones, Kruslin, Robinson e Stephens costretti a passare parecchi minuti seduti in panchina. Pesaro, trascinata come sempre da Abdur-Rakhman (27 punti), ha saputo dare lo strappo decisivo al match in avvio dell'ultimo quarto, piazzando un parziale di 9-0 che stordito la Dinamo condannandola di fatto alla sconfitta. Migliori in campo per i sassaresi Bendzius (18 punti) e Gentile per energia e difesa.

"Nel complesso abbiamo giocato una buona gara, non siamo stati abbastanza lucidi in determinati frangenti, per vincere qui dovevamo essere un po' più cinici, abbiamo sbagliato tanti liberi che ci sono costati a lungo andare", ha commentato Piero Bucchi a fine gara. "Non posso dire niente ai ragazzi, hanno difeso duro, hanno lottato, ci hanno sempre provato, Pesaro in questo momento è una squadra molto difficile da incontrare. Noi ora dobbiamo essere bravi a fare uno step in avanti".

Martedì i biancoblu torneranno in campo alle 20.30 al PalaSerradimigni in Basket Champions League contro il Paok Salonicco, e saranno obbligati a vincere: una sconfitta chiuderebbe definitivamente le porte della qualificazione al turno successivo per la Dinamo. 
   

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