Sardegna

Pecorino Romano Dop in vetrina in Francia, Portogallo e Perù

Maoddi, Consorzio in prima linea contro i cambiamenti climatici

Redazione Ansa

Il Pecorino Romano Dop protagonista di eventi e fiere fra Francia, Portogallo e Perù torna in prima linea con gli appuntamenti più importanti per il settore agroalimentare. La fiera Sial a Parigi, quella dell'innovazione agricola a Fundao e la Conferenza internazionale dell'LCA Food a Lima impegnano in questi giorni il Consorzio e sono l'occasione non solo per promuovere il prodotto ma anche per studiare strategie di crescita e per dare un contributo importante alla salute dell'ambiente. Il Pecorino Romano si presenta, a questa prima edizione post Covid, con un nuovo stand. Ad affiancare il Consorzio, lo chef Matteo Barbarossa che, insieme agli immancabili migliori piatti della tradizione italiana.

Alla Fiera dell'innovazione agricola di Fundao il presidente del Consorzio Gianni Maoddi è intervenuto in qualità di relatore alla tavola rotonda "Jornadas do queijo DOP do Concelho do Fundao" organizzata dai formaggi Dop Portoghesi e dalla municipalità di Fundao, dal titolo "Importanza delle Denominazioni di origine e presupposti per lo sviluppo dei territori". Ed è nata l'idea di costituire un network tra i paesi dell'area Mediterranea che serva a trasferire alla politica comunitaria le istanze di un comparto, quello ovino, che necessita di maggiori e urgenti attenzioni prima che sia troppo tardi.

A Lima per la LCA Food 2022 i tecnici del Cnr (Centro nazionale Ricerche) hanno presentato il progetto Life Magis che vede il Consorzio impegnato in prima linea. La sfida è ottenere da parte del Ministero dell'Ambiente, ma in un contesto europeo, una sorta di bollino green, ovvero la certificazione della capacità di un'azienda di produrre inquinando poco e rispettando l'ambiente. Il Consorzio per la tutela del Pecorino Romano è l'unico in Italia a partecipare al progetto nel settore lattiero-caseario, con l'obiettivo di guadagnare il riconoscimento che riguarderà l'intera filiera.

Non solo: è la prima volta, a livello internazionale, che verrà valutata la cosiddetta impronta ambientale nella produzione del latte di pecora (finora le valutazioni sono state fatte esclusivamente sul latte vaccino). Il Cnr ha portato come esempio di best practice il lavoro che il Consorzio porta avanti per la definizione dell'impronta ambientale dell'intera filiera del Pecorino Romano. "Quello della sostenibilità ambientale è un impegno preciso, che portiamo avanti ogni giorno con grande convinzione" dice Maoddi.

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