Sardegna

All'Arena Parco della Musica protagonista è Gianna Fratta

Applausi in platea, "ancora lontana parità di genere sul podio"

Redazione Ansa

 Lunghi applausi e standing ovation ieri sera all'Arena del Parco della Musica di Cagliari per il concerto straordinario di Orchestra e Coro del Lirico guidati da Gianna Fratta. La direttrice, dopo il successo della tournée in Sardegna dello scorso agosto, è stata grande protagonista di una serata scandita da celebri Sinfonie, Intermezzi e Cori della tradizione operistica italiana, tra Verdi Puccini e Mascagni. Elegante, in un frac nero rivisitato, lunghi capelli racchiusi da una treccia decorata con i brillantini, conquista il pubblico con la sua lettura di brani noti, carichi di pathos e energia.
    Dalla verdiana Sinfonia da "La Forza del destino" passando tra gli altri per il celeberrimo Va pensiero, Gli arredi festivi da Nabucco, Intermezzi da Manon Lescaut, Cavalleria Rusticana, il concerto si è chiuso tra le ovazioni e il bis col "coro degli zingari" da Il trovatore. Palpabile la grande intesa con i complessi stabili. Artisti del Coro e professori d' orchestra hanno avuto per lei, anche leggendo i commenti sui social, parole di grande apprezzamento.
    Stima ricambiata. "Tornare in Sardegna è stato stupendo. Con Coro e Orchestra c' è stato da subito un grande feeling - dice Gianna Fratta all'ANSA, dopo il concerto - ringrazio tutti per le parole di stima". Questa sera è attesa a Cabras, terra dei Giganti di Mont' e Prama, nella piazza Centrale di San Giovanni di Sinis. "Un luogo pieno di storia è la cornice ideale per fare musica - ha proseguito- è un' emozione immensa fare arte nell' arte, portare la musica tra le antiche pietre, dove probabilmente è sempre risuonata e dove le persone hanno socializzato, parlato, hanno scritto la storia che ci ha portato fino a oggi". "Direttrice d'orchestra e pianista, insegnante e divulgatrice, impegnata nelle politiche di genere", si legge nel suo profilo Facebook. "Siamo ancora lontani da una vera uguaglianza di genere soprattutto sul podio - riflette - siamo poche anche se ci sono sempre più donne e sempre più brave.
    Speriamo che tra 200 anni, non credo molto prima, non ci si porrà più il problema di stupirsi di fronte a una donna sul podio perché diventerà normale, come vedere una pianista, una flautista, una cantante". 
   

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