Sardegna

Malore per ex delfino Putin, medici confermano malattia

Resta in intensiva. Esclusi timori avvelenamento, attesi i test

Redazione Ansa

DI VINCENZO GAROFALO

Si allontana il sospetto di avvelenamento per Anatoly Chubais, l'economista russo ex braccio destro di Putin, ricoverato da domenica al Mater Olbia Hospital, nel nord Sardegna, dopo un malore che sembra avergli paralizzato gambe e braccia. Sintomi riconducibili a una malattia neurologica, la sindrome di Guillain-Barré, ma che hanno spaventato la moglie, Avdotya Smirnova, in vacanza con lui in un resort della Costa Smeralda, la quale aveva paventato la possibilità che fosse stato avvelenato.

Un'ipotesi che ora dopo ora perde consistenza, come affermato da Ksenia Sobchak, personaggio della televisione russa e amica di Smirnova. Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa russa Tass, la conduttrice tv scrive sul suo canale Telegram che i medici avrebbero confermato la diagnosi di sindrome di Guillain-Barré. "Anatoly è ancora in terapia intensiva, le sue gambe e braccia non funzionano bene, i suoi occhi non si chiudono, ha una paralisi facciale parziale", racconta Sobchak, che precisa di aver appreso le notizie direttamente dalla moglie dell'economista.

La vita di Chubais non sarebbe in pericolo, ma per ora resta ricoverato nel reparto terapia intensiva del Mater Olbia, protetto da una super scorta di agenti privati. Misure di sicurezza che l'ex delfino di Putin ha già adottato da tempo, da quando, a marzo, ha lasciato la Russia perché in disaccordo col presidente sull'invasione dell'Ucraina. Dopo un periodo trascorso i Turchia, Chubais si è trasferito in Italia, dove detiene diverse proprietà. Sebbene l'ipotesi di avvelenamento appaia sempre meno probabile, per avere la certezza sono attesi i risultati dei test medici approfonditi cui è stato sottoposto nell'ospedale privato gallurese. E per dissipare ogni dubbio, della vicenda si sta occupando anche la Procura di Tempio Pausania.

Ieri il procuratore Gregorio Capasso ha fatto una visita in ospedale all'economista per sincerarsi delle sue condizioni di salute e raccogliere informazioni sull'accaduto. Un'inchiesta ufficiale non è stata aperta e l'attività della Procura avrebbe finora solo carattere informativo. Un passo quasi dovuto, vista l'insistenza della moglie di Chubais nell'avanzare dubbi sulla sorte del marito e i numerosi precedenti poco chiari sulla fine di altri oligarchi e dirigenti dell'ex Unione Sovietica entrati in disaccordo con Putin e scomparsi negli ultimi mesi in circostanze o violente o perlomeno misteriose. Una decina di morti tinte di giallo alle quali, teme la consorte di Chubais, possa aggiungersi quella dell'economista diventato famoso nel mondo come "zar delle privatizzazioni", per le politiche attuate dopo la dissoluzione dell'Urss.

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