Sardegna

Sanità: LeU-Demos-Possibile, "situazione da codice rosso"

Denuncia in Consiglio regionale, "sanità sarda allo sbando"

Redazione Ansa

Sanità sarda allo sbando secondo il gruppo LeU-Articolo 1-Demos-Possibile che oggi in Consiglio regionale ha illustrato tutte le criticità del sistema regionale, a partire dalle liste d'attesa per continuare con la carenza di personale, i pronto soccorso chiusi e l'attuazione della riforma sanitaria.
    "La situazione è da codice rosso - ha spiegato in conferenza stampa il capogruppo Eugenio Lai - preoccupano le situazioni del pronto soccorso di Iglesias che non ha ancora riaperto, di quello di Isili che da un anno non è operativo la notte".
    Inoltre, ha denunciato Lai, "nelle casse regionali ci sono ancora i 28 milioni di euro nazionali per l'abbattimento delle liste d'attesa".
    Daniele Cocco ha parlato di "totale irresponsabilità da parte dell'assessore della Sanità Mario Nieddu" e ha focalizzato il suo intervento sul mancato esame da parte della Giunta del parere espresso in commissione Sanità sugli atti di indirizzo delle Asl. "Senza questo passaggio nell'esecutivo regionale - ha spiegato - i direttori generali non possono adempiere alle proprie prerogative".
    Sempre Cocco ha posto la questione della necessità di modificare la riforma sanitaria nelle parti che riguardano la capacità di reclutare personale e l'autonomia finanziaria delle otto aziende sanitarie.
    Maria Laura Orrù (Possibile) ha ricordato di aver depositato un'interrogazione sulla recente mancata presa in carico al Brotzu di un paziente in arrivo dal Pronto soccorso di Olbia, poi trasportato con l'elisoccorso all'ospedale di Sassari. Laura Caddeo (Demos) ha invece evidenziato quanto "le patologie croniche risentano dell'inadempienza della nostra Regione: penso all'emergenza sangue a malattie come la sclerosi multipla e alle patologie del midollo spinale che non hanno ancora una sede definitiva".

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