Sardegna

Piano casa: vuoto normativo da mesi, maggioranza divisa

Dal Psd'Az due proposte diverse, Fi lavora da solo alla terza

Dl sostegni: filiera edilizia, urgenti correttivi o blocco

Redazione Ansa

DI ROBERTO MURGIA

Da cinque mesi nessuno in Sardegna può fare domanda per migliorare casa propria. Risale a fine gennaio, infatti, la sentenza con cui la Corte Costituzionale ha bocciato il Piano casa approvato all'inizio del 2021. Ora la maggioranza è al lavoro per cercare di colmare il vuoto, ma le forze politiche vanno in ordine sparso. Solo il Psd'Az ha in cantiere due provvedimenti: uno è la legge quadro che l'assessore agli Enti locali Quirico Sanna ha presentato alla maggioranza settimane fa, l'altro è una proposta di legge appena protocollata con la prima firma del capogruppo Franco Mula.

I due testi non vanno in conflitto ma sono molto diversi, è evidente cioè che i due 'padri' non si sono confrontati. Intanto, la conferenza stampa in programma mercoledì per la presentazione della proposta di Mula è stata annullata. Ufficialmente per la positività al Covid 19 di alcuni di coloro che avrebbero dovuto partecipare. Tuutavia, la scelta del gruppo consiliare sardista di depositare un testo di legge non è stata apprezzata dagli alleati. Non da Forza Italia che, ha spiegato il capogruppo Angelo Cocciu, a questo punto ha una sua proposta pronta per essere protocollata. Insomma, i provvedimenti in campo sono tre e tutti diversi, mentre non esiste alcun iter di approvazione avviato.

La legge quadro della Giunta si caratterizza per non avere limiti temporali di applicabilità e per l'obiettivo di mettere ordine a tutta la legislazione in materia con norme di carattere generale in coerenza con la promozione di uno sviluppo senza consumo del territorio. Dodici articoli finalizzati a consentire la riqualificazione, il rinnovo e la riorganizzazione del patrimonio edilizio esistente in coerenza con la disciplina paesaggistica. Questo non esclude gli incrementi volumetrici: il 20% dell'esistente se a fare domanda di ampliamento sono più strutture assieme, il 15% se la domanda arriva da singole strutture. La legge prevede ampliamenti anche nella fascia protetta dei 300 metri dal mare, ma solo nelle strutture ricettive.

Anche il testo proposto da Franco Mula richiama il rispetto dell'ambiente e del paesaggio, ma forse ha più un occhio di riguardo per la soluzione di problemi immediati. Una delle novità più interessanti riguarda la nomina di una commissione regionale per la modifica e l'integrazione del Piano paesaggistico regionale e con il compito di avviare la copianificazione con il ministero. Altra particolarità, la previsione in allegato della definizione di tutti gli interventi in modo da fornire un'interpretazione unica e non eludibile. Anche in questo caso sono previsti incentivi: il premio volumetrico e la riduzione dei costi di costruzione. Una volta approvata, la legge resterà in vigore fino al completamento delle integrazioni al Ppr.

Le due leggi non sono incompatibili, ma Sanna e Mula dovranno incontrarsi per cercare una soluzione condivisa. Dovranno farlo in fretta perché l'edilizia è ormai ferma da mesi. La pressione è forte anche da parte delle opposizioni. Scrive su Facebook la consigliera di LeU-Possibile-Demos Maria Laura Orrù: "Non paghi delle bocciature da parte della Consulta, gli esponenti della maggioranza si prendono il lusso di spaccarsi su un tema così importante. Non è in questo modo che si mette mano a una normativa così complessa". 

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