Sardegna

Voto alle Comunali rafforza il centrodestra in Sardegna

Scivolone del Psd'Az a Selargius, c.sinistra sotto aspettative

Redazione Ansa

DI ROBERTO MURGIA

Se il voto in Sardegna poteva essere considerato un test per la maggioranza che governa la Regione, allora il centrodestra l'ha superato. Parlano le affermazioni al primo turno nei due Comuni con oltre quindicimila abitanti: a Oristano, unico capoluogo di Provincia alle urne, ma soprattutto a Selargius, importante centro dell'hinterland Cagliaritano di quasi trentamila abitanti dove il candidato è riuscito a imporsi con il 58% dei voti senza neanche poter contare sul sostegno del Psd'Az. Qui, infatti, il partito del presidente della Regione Christian Solinas correva assieme alle forze del centrosinistra oggi all'opposizione in Consiglio regionale.

Anche in questa tornata si ripete la regola che ha caratterizzato le ultime elezioni regionali: se il centrodestra è unito e compatto, vince. Da parte loro, centrosinistra e M5s non nascondono la delusione per un risultato prevedibile, ma, dice il segretario del Pd Emanuele Cani, "comunque sotto le aspettative almeno per i Comuni più grossi, mentre abbiamo tenuto nei piccoli". Secondo il dem il voto di ieri consegna un messaggio chiaro: "In Sardegna è necessario attivare la ricostruzione del Partito democratico e la costruzione di una grande alleanza in previsione dei prossimi appuntamenti elettorali".

Ne è consapevole il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus: "Abbiamo una Giunta regionale che non piace a nessuno, se avessimo costruito un'alternativa politica riconoscibile e visibile a livello regionale, urlata e non bisbigliata, che ci caratterizzi e ci consenta di affermarci a livello locale, forse avremmo ottenuto i voti di chi oggi dichiara di non poterne più". Cioè dei tanti che domenica si sono astenuti.

Fa autocritica anche il M5s. "Il risultato conferma la assoluta urgenza di riorganizzare il movimento a livello territoriale, perché questo si è dimostrato ancora una volta il nostro tallone d'Achille", sostiene il capogruppo in Consiglio regionale Roberto Li Gioi. Le posizioni dei dirigenti politici sono focalizzate sui risultati nei grossi centri. Nei piccoli e anche medi si conferma l'affermazione delle civiche, spesso guidate da candidati sindaci riconfermati: gli elettori sardi si sono quindi espressi per la continuità.

Le amministrative nell'Isola erano attese anche perché definite nei giorni scorsi il termine ultimo dopo il quale il governatore Solinas non avrebbe potuto più rinviare la verifica di Giunta. Dovendo pesare le forze in campo che chiedono di essere rappresentate nell'Esecutivo, è innegabile che esca molto rafforzata Forza Italia. "Candidati leali, seri, competenti: questa è la linea che conferma una tradizione, ovvero quella di un centrodestra vincente con Forza Italia", commentano il coordinatore regionale Ugo Cappellacci e il deputato Pietro Pittalis. Mentre proprio il Psd'Az, che dovrebbe passare da due a tre assessorati, registra lo scivolone di Selargius.

Probabilmente Solinas terrà conto di tutto ciò nell'imminente rivisitazione delle deleghe. Ora che la partita elettorale è stata giocata, anche l'attività nell'Assemblea sarda dovrebbe riprendere a pieno ritmo, a partire dall'approvazione del rendiconto 2021 che permetterà di sbloccare parte dei fondi necessari per la legge omnibus 2, assestamento di bilancio atteso ad agosto. 

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