Sardegna

Energia: decreto Sardegna in vigore, cavo sottomarino e gnl

Pubblicato in Gazzetta ufficiale, contestato dalla Regione

Redazione Ansa

Il decreto Sardegna sull'energia è in vigore. Il testo, che piace poco al presidente della Regione Christian Solinas ma anche ai sindaci e a Legambiente, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale e individua le opere e le infrastrutture necessarie al phase out dall'utilizzo del carbone nell'Isola e alla decarbonizzazione dei settori industriali della regione, secondo quanto previsto dal Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (Pniec).

In generale le opere costituiscono "interventi di pubblica utilità, indifferibili e urgenti", inoltre le amministrazioni interessate dovranno attribuire priorità e urgenza negli adempimenti e nelle valutazioni di propria competenza. Tra le opere considerate urgenti c'è "la realizzazione di una nuova capacità di generazione a fonte rinnovabile e di adeguate risorse di accumulo dell'energia". Il decreto individua anche una serie di infrastrutture del sistema elettrico che saranno realizzate da Terna Spa. In particolare il Tyrrhenian Link, con riferimento al collegamento Sardegna-Sicila.

Prevista poi l'estensione della rete nazionale del trasporto del gas, anche a fini tariffari, alla Sardegna. Questo potrà avvenire solo attraverso un collegamento virtuale. Il trasporto di gas naturale avverrà via mare grazie a una serie di infrastrutture: i terminali di rigassificazione di Panigaglia (in Liguria) e al largo della Toscana (Olt), consentiranno il caricamento del Gnl su bettoline, mentre le "navi spola" gasiere - con il sistema il sistema viene chiamato Floating Storage and Regasification Units (Fsru) - attraccheranno nel porto di Portovesme per il Sud dell'Isola e a servizio della città metropolitana di Cagliari, e a Porto Torres per il nord e l'area metropolitana di Sassari. In programma anche la realizzazione di un impianto di rigassificazione nell'area portuale di Oristano, ed eventualmente di Cagliari. Da questi tre punti si dipaneranno le reti che serviranno tutta l'Isola.

Sarà poi l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto, a definire il quadro regolatorio per consentire, per almeno cinque anni, le tariffe di distribuzione "in linea con quelle di ambiti tariffari con costi assimilabili". La perequazione tariffaria è uno dei punti considerati critici dalla Regione, soprattutto per l'esclusione della provincia di Nuoro. Il presidente Christian Solinas aveva già espresso "preoccupazione e disappunto" per il varo del Dpcm, sottolineando che si tratta di "un atto imposto dall'alto" e che "la Sardegna non può accettare che scelte determinanti per i prossimi decenni siano unilaterali".


   

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