Sardegna

Truffa da 4 milioni sul reddito di cittadinanza, 140 denunciati a Cagliari

Al vaglio della Polizia la posizione di altre 478 persone

Redazione Ansa

di Manuel Scordo

Sono riusciti ad inserirsi nelle maglie della burocrazia, nei tempi che i vari Comuni impiegano per verificare la residenza di chi chiede un permesso di soggiorno, presentando e ottenendo dal 2019 il reddito di cittadinanza. ma non ne avevano diritto. Lo hanno scoperto gli investigatori della Squadra mobile di Cagliari che hanno denunciato 140 stranieri provenienti da 22 Stati extra Ue, in prevalenza del Nord Africa e dall'Africa Sub sahariana. Sono stati così accertati oltre 4 milioni di euro intascati illegalmente con il sussidio. Le indagini condotte dalla Mobile del capoluogo sardo, coordinata dal dirigente Fabrizio Mustaro, sono partite circa tre mesi fa. Verificando la posizione di 620 stranieri che chiedevano la regolarizzazione in Italia, è emerso che alcuni di loro percepivano il reddito di cittadinanza senza avere un permesso di soggiorno valido. Con l'aiuto dell'Inps hanno avviato una serie di approfondimenti per capire cosa stesse accadendo, hanno così scoperto che gran parte dei denunciati aveva dichiarato falsamente di avere i requisiti per ottenere il beneficio e, tramite i Caf o le Poste Italiane, avevano trasmesso all'istituto di previdenza la relativa domanda. Gli stranieri presentavano documenti già compilati sapendo che i tempi delle verifiche sulla residenza da parte dei Comuni erano lunghissimi.

"Tra le irregolarità più frequenti - spiegano i dirigenti della Polizia - c'era l'aver dichiarato di essere in possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo o di avere la residenza in Italia da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due continuativi". Non solo. Secondo quanto accertato dagli investigatori, alcuni stranieri venivano appositamente in Italia per richiedere il permesso presentando nei vari Caf documenti precompilati. Poi, approfittando dei tempi della burocrazia, tornavano nei Paesi d'origine con in tasca la carta di credito della Poste sulla quale veniva accreditato il reddito. Dagli accertamenti è emerso che in media percepivano circa 570 euro al mese e lo hanno fatto dal 2019 fino a qualche mese fa, quando l'Inps ha bloccato l'erogazione. Adesso i 140 denunciati, quasi tutti nullatenenti, dovranno restituire le somme percepite illegalmente. Ma l'attività d'indagine non si ferma. Sotto i riflettori della Squadra mobile ci sono le posizioni di altri 478 stranieri: anche loro risultano percettori del sussidio dal 2019 e adesso rischiano la denuncia e la revoca del beneficio.

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