Sardegna

Regionali 2024: al via la corsa centrosinistra-M5s

Tavolo unitario riunito a Cagliari

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 13 MAG - La corsa di centrosinistra e Movimento Cinquestelle per le regionali 2024 in Sardegna è partita oggi. "Il tavolo che si è riunito oggi è il frutto del lavoro quotidiano in Consiglio regionale di persone che nel 2019 erano divise", ha detto Massimo Zedda (Progressisti) aprendo i lavori dell'incontro pubblico "Dal disastro alla Rinascita: il governo di domani nasce dall'opposizione di oggi". Nel 2014, ha ricordato, esisteva una coalizione che nel 2019 è implosa. "Ci siamo inventati le liste poche settimane prima del voto. Ebbene, non possiamo ripetere quell'esperienza, quindi reputo positiva l'unità di oggi". Ovviamente, "non è sufficiente il lavoro dell'opposizione nell'Assemblea sarda, è indispensabile che le associazioni e i movimenti non rappresentati siano coinvolti nel processo per definire il progetto per la Sardegna: bisogna partire oggi e anticipare i tempi, questo ci consentirà di avere una proposta seria da condividere".
    Tra i relatori nella sala convegni dell'Hotel Caesar di Cagliari, anche Eugenio Lai (LeU), Gianfranco Ganau (Pd), Desirè Manca (M5s), Francesco Agus (Progressisti). "L'obiettivo è provare a partire nella costruzione di una coalizione e di un programma - ha detto Lai - dare una prospettiva di sinistra alla nostra Isola, perché non è vero che tutti siamo uguali". Ganau ha ripercorso gli step "del fallimento della Giunta Solinas", e ha sottolineato che "non è assolutamente scontato che noi vinceremo le elezioni nel 2024, per questo dico che abbiamo due anni di tempo per proseguire nell'ascolto dei territori".
    Smentendo voci rimbalzate nei mesi scorsi, il capogruppo dem ha anche precisato che "non c'è alcuna possibilità di alleanze Pd-Psd'Az".
    Desirè Manca ha sottolineato la necessità di un programma che metta al primo posto i servizi essenziali: "Dobbiamo lavorare sui trasporti, sulla sanità territoriale, sul contrasto all'abbandono scolastico. Solo così possiamo convincere i nostri giovani a restare nei territori d'origine". Per Francesco Agus serve "un rilancio verso il futuro, evitando l'evocazione del passato perché il mondo è cambiato in modo irreversibile.
    L'unica speranza per quest'Isola è l'affermazione del fronte che nasce oggi". (ANSA).
   

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