Sardegna

Oltre 400 studenti sardi a Cagliari per Giornata Europa

Occasioni di lavoro tra robot e intelligenza artificiale

Redazione Ansa

Oltre 400 studenti provenienti da tutta la Sardegna alla Giornata dell'Europa che la Regione, tramite l'Autoritá di Gestione del Fesr - Centro regionale di Programmazione, ha organizzato negli spazi della Manifattura Tabacchi di Cagliari. In viale Regina Margherita anche i rappresentanti della Commissione Europea per parlare di misure e strumenti in grado di creare nuova occupazione e sviluppo in settori come l'economia verde, l'innovazione tecnologica, la competitività, l'inclusione e la parità di genere.

Massimo Temussi, dell'Autorità di Gestione del Por Fesr Sardegna, ha anticipato quale sarà l'ammontare del prossimo Fondo regionale di sviluppo europeo, in fase di analisi da parte della Commissione Ue: 1 miliardo e 540 milioni da spendere. "A fronte di una richiesta di 16 milioni di posti di lavoro - ha detto - al 31 dicembre 2021 abbiamo chiuso con 1,2 milioni di offerte che non trovano risposta nell'Unione Europea". L'indicazione. "Non è vero che non c'è lavoro - ha chiairto Temussi - le opportunità ci sono e bisogna coglierle. Molte opportunità aperte, ad esempio, riguardano l'intelligenza artificiale e la robotica".

Willybrordus Sluijters (Capo Unità dg politica regionale e urbana - Commissione Europea), si è soffermato sulla spendita dei finanziamenti europei. "Non è solo un problema italiano - ha spiegato - Noi lavoriamo con tempi precisi: ogni sette anni bisogna spendere i soldi disponibili. C'è un lato positivo: se abbiamo più soldi da spendere in Sardegna, ci saranno più opportunità per tutti voi".

Le politiche di genere sono state al centro dell'intervento di Tiziana Putzolu, che ha ricordato il ruolo della consigliera di parità della Regione e dello Stato: "Unica figura in Europa, quella italiana, che si occupa di promuovere istituzionalmente le pari opportunità per tutti e di contrastare le discriminazioni di genere sul lavoro. Non parlo di ingiustizie, ma di discriminazioni come fatto giuridico. Nel 95% dei casi le donne lavoratrici, spesso in quanto madri, subiscono discriminazioni di genere. Ecco, la consigliera è il presidio dello Stato contro queste discriminazioni".

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