Sardegna

ARTExhibition, sguardo inedito su arte contemporanea sarda

Una web serie, un portale e un'app nel progetto

Redazione Ansa

 'L' arte è immagine simbolica delle inquietudini del mondo". Un significativo frammento di un'intervista inedita a Maria Lai, realizzata da Karel Film, offre lo spunto per un progetto culturale e multimediale: ARTExhibition. Una web serie, un portale e un'app con funzioni di realtà aumentata mettono in luce uno spaccato dell'arte contemporanea in Sardegna nel suo rapporto, innovativo e aperto, con la tradizione e i valori identitari, distante da stereotipi e luoghi comuni.
    Il progetto di Arionline, Karel e Bibigula ideato da Davide Melis, sua anche la regia, si avvale della direzione artistica di Raffaella Venturi. La storica d'arte ha riunito in una sorta di "collettiva" dieci artisti: i fotografi Anna Marceddu e Thierry Konarzewski, gli artisti figurativi Josephine Sassu, Rita Correddu e Giovanni Casu, la textil designer Eugenia Pinna, il designer di coltelli Antonio Fogarizzu, il costumista e scenografo Marco Nateri, lo stilista Luciano Bonino, e infine Antonello Cuccu, architetto, artista e ceramista. Sono i protagonisti della web serie in dodici episodi da otto minuti presentata a Cagliari nelle sale della Fondazione Sardegna. Sarà disponibile online dal 2 maggio su Play Store e "a dimostrare le potenzialità di diffusione del progetto, sarà distribuita- gratuitamente - sulla piattaforma video on demand Diamante TV che promuove il made in Italy nel mondo", sottolinea Davide Melis. I dieci artisti si raccontano in prima persona a Manon e Janet, le due protagoniste-viaggiatrici, interpretate da Marion Costantin e Valentina Stagg, chiamate a realizzare un reportage sull' arte contemporanea in Sardegna. Nel cast anche l'attore Simeone Latini nelle vesti del direttore della rivista ARTExhibition. La sceneggiatura è di Davide Melis e Paola Cireddu, fotografia di Luca Melis e Maurizio Abis, musiche di Marco Rocca. La web serie, strutturata come una fiction è girata in inglese, italiano e francese con i sottotitoli.
    "Una proposta di rilettura del patrimonio identitario sardo seguendo il percorso di ricerca di dieci fra artisti artigiani designer che hanno superato felicemente stereotipi e triti riferimenti - spiega Raffaella Venturi - il linguaggio della fiction si fa strumento per un racconto vero e dal vero da parte delle dieci personalità coinvolte, una modalità nuova per andare oltre a un malinteso senso della sardità".
   

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