Sardegna

Dopo 30 anni nuova vita per l'ex museo archeologico Cagliari

Spazi espositivi e iniziative in ricordo Gramsci e Cocco Ortu

Redazione Ansa

L'ex Regio museo archeologico di piazza Indipendenza a Cagliari rinasce. Non sarà più ex, ma diventerà uno dei punti di riferimento del polo museale di Castello ospitando nuove collezioni, con attenzione anche all'arte contemporanea, cinema, musica e persino un punto ristoro nella terrazza panoramica.

Ultimi lavori in corso, poi via a una serie di iniziative che segneranno il via alla nuova vita dopo quasi trent'anni. Insieme al palazzo delle Seziate e alla Torre di San Pancrazio costituirà un vero e proprio rione della storia e della cultura insieme alla cittadella dei musei di piazza Arsenale tra le due porte di accesso al quartiere più antico di Cagliari. C'è anche un nuovo logo giallo, rosso, azzurro e verde con le iniziali stilizzate del Museo archeologico nazionale di Cagliari.

Ora si tratta di fare rivivere questo spazio e di farlo conoscere a cagliaritani e turisti. Per questo il direttore Francesco Muscolino, la componente del cda Maria Antonietta Mongiu e il presidente dell'associazione Museo archeologico Franco Masala hanno presentato una serie di iniziative culturali e di ricordo di due figure come Antonio Gramsci, pensatore e fondatore del Partito comunista italiano e il parlamentare Francesco Cocco Ortu.

Mercoledì 27 aprile è in programma "Niente violette e niente ciclamini", iniziativa in ricordo dell'85esimo anniversario della morte di Gramsci. Il giorno dopo prevista la consegna al Museo della Targa d'argento che la Sardegna nel 1922 consegnó a Cocco Ortu. A seguire un seminario sulla figura dello stesso Cocco Ortu è nel pomeriggio una lectio magistralis alla Basilica di San Saturnino con il giornalista e scrittore Gad Lerner. Il 30 aprile, di nuovo al Museo, previsto un incontro intitolato "Minima juridica, aspetti giuridico amministrativi della tutela del paesaggio.

"Un omaggio - ha detto Mongiu riferendosi alle iniziative in omaggio a Gramsci e Cocco Ortu - a due figure fondamentali della nostra storia, un modo per evitare di trascinarci in un 'eterno presente' anche pericoloso come dimostrano i fatti dei nostri giorni".
   

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