Sardegna

Alla ricerca dello squalo elefante nel mare di Tavolara

Al via campagna di "Life Elife", segnalazioni su SharkApp

Redazione Ansa

Il progetto "Life Elife" lancia una campagna di avvistamento rivolta a naviganti, pescatori e semplici appassionati per segnalare la presenza dello squalo elefante o cetorino nelle acque dell'Area marina protetta di Tavolara-Punta coda cavallo, nel nord ovest Sardegna. Tutti sono chiamati a contribuire alla salvaguardia di questa specie, un innocuo squalo mangiatore di plancton, presente anche nel Mar Mediterraneo e seconda specie di pesce più grande del nostro pianeta, che all'inizio dell'estate migra lungo le coste del Nord della Sardegna.

Per le segnalazioni si può utilizzare l'app gratuita SharkApp, aiutando così gli studiosi a monitorare gli squali elefante durante la loro migrazione. Spesso nei loro spostamenti sono vittime non solo di pesca accidentale, ma anche della presenza di barche e motoscafi, che possono collidere con loro o disturbarli notevolmente. Il nord della Sardegna è un hot spot per gli avvistamenti di questa specie e per questo motivo, oltre alla campagna di segnalazione, il progetto "Life Elife" e l'Amp di Tavolara sono impegnati in un'opera di divulgazione.

"Tutti noi possiamo fare la nostra parte nella conservazione e protezione del più grande pesce del Mediterraneo, segnalando gli avvistamenti all'AMP di Tavolara-Punta Coda Cavallo o tramite l'app SharkApp, e facendo attenzione durante la nostra navigazione o durante le nostre battute di pesca", spiegano i responsabili del progetto. L'iniziativa ha una durata di 5 anni e mira a migliorare la conservazione di alcune specie di elasmobranchi (squali e razze) nel Mar Mediterraneo.

Le campagne promuovono pratiche di conservazione nel contesto della pesca professionale, in alcuni porti italiani, greci e ciprioti, e nelle aree marine protette di Tavolara e delle isole Pelagie, attraverso una corretta informazione su queste specie e l'applicazione di strumenti alternativi di pesca, che consentano di limitare le catture accidentali e aumentare la sopravvivenza degli squali pescati. 

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