Sardegna

Galleria comunale Cagliari ospita mostra di Giovanni Campus

Tempo in processo visitabile sino al 4 maggio

Redazione Ansa

 "Uno dei maggiori artisti contemporanei viventi, interprete della funzione dell'arte".
    Così Maria Dolores Picciau, assessora alla Cultura del Comune di Cagliari ha esordito nella presentazione del catalogo della mostra "Giovanni Campus. Tempo in processo. Percorso di lavoro 1965 - 2021", a cura di Marco Meneguzzo.
    La mostra temporanea, ospitata al primo piano della Galleria Comunale d'Arte e visitabile fino al 4 maggio 2021, propone al pubblico diciassette opere di Campus e una scultura realizzata site specific per i Giardini Pubblici. I capolavori esposti esemplificano il processo di ricerca artistica ed esistenziale compiuto dal Maestro tra la metà degli anni Sessanta e il 2021, filosoficamente orientato sui concetti di spazio e tempo e sul significato della loro interrelazione. Il catalogo della mostra non solo documenta con un ricco apparato fotografico le opere e gli allestimenti dell'esposizione cagliaritana, ma ricostruisce metaforicamente, attraverso un vero e proprio reportage di immagini, dialoghi e azioni, il percorso di lavoro e di studio di quasi quarant'anni del fare arte di Campus.
    "E' uno degli artisti - ha proseguito - molto consapevole della sua poetica e soprattutto capace di rendere conto sul piano teoretico della propria filosofia dell'arte". L'incontro è proseguito con l'intervento del curatore della mostra Marco Meneguzzo che ha descritto il catalogo dicendo "Questo volume non è il completamento di un altro volume. I volumi di Campus sono sempre una costante ricapitolazione di quello che è stato, ma questa costante ricapitolazione è, ad ogni nuova puntata, un passo in avanti". Lo stesso Campus, rispondendo alla domanda dell'assessora che gli chiedeva di definire il concetto di tempo nelle sue opere, ha sottolineato come "il concetto di tempo fa parte della memoria", per poi compiere un viaggio nei suoi ricordi della Cagliari degli anni '60 e '70 quando "la città viveva un grande momento intellettuale e artistico e la pratica dell'arte era una pratica di vita, un tentativo di vita".
   

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