Sardegna

Sider Alloys: riparte fonderia Portovesme, nel 2023 le celle

Circa 400 i lavoratori in attesa di aiuti mobilità da dicembre

Redazione Ansa

Altro passo in avanti verso la piena ripresa produttiva dello stabilimento di alluminio primario della Sider Alloys a Portovesme, nel Sulcis. Il cronoprogramma è stato illustrato dall'azienda ai sindacati dei metalmeccanici.
    Entro agosto - anche per effetto del prezzo dell'alluminio che in queste settimane è arrivato a oltre 3.200 euro a tonnellata - dovrebbe ripartire la produzione della fonderia con i metalli da rifondere che saranno forniti da Glencore, con la quale è stato recentemente siglato un accordo. La prima linea della sala elettrolisi, invece, dovrebbe essere pronta, a seguito delle manutenzioni sulle vecchie celle, entro l'anno per poter essere riavviata entro la prima metà del 2023. Per la seconda linea, invece, c'è da attendere: le nuove celle e altri componenti arrivano dalla Cina e l'attuale situazione internazionale - tra Covid, guerra in Ucraina e approvvigionamento di materie prime - sta rallentando la consegna. Nel frattempo, però, il piano di riavvio viene rafforzato dal versamento di 21 milioni di euro in attesa dell'ulteriore finanziamento di Invitalia e resta in piedi l'intesa decennale sull'energia.
    Resta il problema dei lavoratori: un centinaio sono già rientrati in azienda, ma restano fuori ancora circa 400 ai quali da dicembre è scaduta la mobilità. Il decreto è già stato incassato per il 2022 ma l'iter si è bloccato e i sindacati temono i tempi lunghi che rischiano di lasciare le famiglie per mesi senza reddito. "Verifichiamo che ci sarà uno slittamento dei tempi per il riavvio completo - dice Bruno Usai della Cgil - Chiediamo alla politica di stare vicino a questa vertenza ma ancora una volta la burocrazia sta rallentando i tempi per il pagamento della mobilità per scongiurare lungaggini". "E' necessario accelerare su questo punto ma anche sui corsi di formazione che stanno andando a rilento - aggiunge Rino Barca della Cisl - ma il nostro obiettivo resta quello di fare rientrare tutti gli operai in azienda". "Stiamo chiedendo di velocizzare l'intero percorso anche perché ci sono molti lavoratori che ad oggi non percepiscono niente", osserva Renato Tocco della Uil.

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