Sardegna

Così nacque il mito della Costa Smeralda 60 anni fa

Marzo 1962, l'Aga Khan dà vita a un sogno che tutt'ora resiste

Redazione Ansa

di Andrea Frigo

Alla fine degli anni Cinquanta un importante finanziere inglese, John Duncan Miller, dopo essersi innamorato dei colori della Gallura, ne parlò nei circoli finanziari di Londra dei quali faceva parte anche un giovanissimo principe Karim Aga Khan. Colui che, insieme ad altri facoltosi investitori, avrebbe poi dato vita a quella che ancora oggi è una delle mete più celebri del turismo internazionale d'elite, la Costa Smeralda, ufficialmente nata 60 anni fa.
    "Arrivai a Porto Cervo con quattro o cinque amici, su una barca di dodici metri. Non c'era niente. Fu la prima volta che vidi la Costa Smeralda durante l'estate. Volevo vedere un piccolo terreno che avevo comprato", raccontò l'Aga Khan qualche tempo dopo in una delle sue prime interviste italiane.
    Sei i soci fondatori che quel 14 marzo 1962 a Olbia, davanti al notaio Mario Altea, diedero vita al Consorzio Costa Smeralda: oltre all'Aga Khan e allo stesso Miller, Patrick Guinnes, Felix Bigio, Andrè Ardoin e René Podbielski. Ma il primo atto ufficiale risale al settembre 1961, quando l'Aga Khan, Giuseppe Mentasti (patron della San Pellegrino) e gli altri soci firmarono una lettera d'intenti, scritta interamente a mano, che fissava le norme di comportamento che si erano dati.
    Quei 55 km di costa nel nord-est della Sardegna, appartenenti al Comune di Arzachena, rappresentano una delle destinazioni turistiche più conosciute nel mondo internazionale della vacanza. Assieme ai primi hotel di lusso, partirono i lavori per la costruzione di strade, banchine nel porto, aeroporto (si iniziò con una pista in terra battuta e con la nascita di Alisarda come compagnia aerea per il trasporto dei primi clienti), campo di golf, eliporto, centro medico, cantiere navale per il rimessaggio degli yacht, la Chiesa Stella Maris, servizio di vigilanza.
    Sino a quel periodo quei terreni, non essendosi ancora sviluppato il turismo in Sardegna e anche ritenuti dai proprietari non idonei al pascolo (nelle eredità delle famiglie galluresi i terreni lontano dalla costa venivano dati ai figli maschi perché ritenuti più di valore, mentre alle femmine spettavano quelli sul mare perché considerati improduttivi), non avevano certamente il valore che, in seguito, venne loro portato dalla realizzazione di infrastrutture, servizi e ricettività.
    Tra le prime costruzioni a vedere la luce fu l'hotel Cala di Volpe, disegnato dalla prestigiosa matita di Jacques Couëlle, considerato uno degli alberghi più belli del mondo, con le sue stanze una diversa dall'altra e la suite con piscina a 20mila euro al giorno. In un'insenatura riparata dai venti fu poi costruito il nucleo storico di Porto Cervo, cuore pulsante della Costa Smeralda, immaginato e progettato dall'architetto Luigi Vietti, inaugurato nel 1964.
    Lo sviluppo della Costa Smeralda coincise con l'acquisizione, da parte dell'Aga Khan, del pacchetto azionario della Giga Hotels che contava la proprietà degli alberghi più belli d'Europa. Nel '94 il passaggio delle azioni dall'Aga Khan alla Sheraton coincise con una crisi nei rapporti con i responsabili della politica regionale, che negli anni non hanno mai dato corso alle richieste di sviluppo del Master plan che contemplava la seconda fase di realizzazione della Costa Smeralda. Da lì il definitivo allontanamento degli interessi da parte del principe ismaelita che, comunque, conserva oggi alcune importanti iniziative come lo Yacht Club Costa Smeralda.

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