Sardegna

Petrolchimico Porto Torres, il 3 manifestazione a Cagliari

Assemblea sindacati, nuovo appello alla Regione

Redazione Ansa

Una marcia per il futuro e per chiedere alla Regione di far rispettare a Eni gli impegni presi per il rilancio del sito petrolchimico di Porto Torres.
    Questa mattina i lavoratori dello stabilimento industriale del nord ovest Sardegna, mobilitati dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, si sono riuniti ai cancelli degli impianti, hanno marciato fino alla piazza del Municipio e qui hanno svolto un'assemblea per declamare le loro rivendicazione e proclamare uno sciopero generale il 3 marzo, con tanto di manifestazione a Cagliari davanti alla sede della Regione.
    Nel mirino di sindacati e lavoratori c'è l'attuale gestione dello stabilimento, con i metodi di assegnazione dei vari appalti, i numerosi subappalti, le scarse manutenzioni degli impianti e la mancata attuazione degli investimenti concordati da anni con Eni, a partire dalla scommessa sulla chimica verde per finire con le bonifiche e la riconversione dei siti dismessi.
    Ai segretari sindacali Massimiliano Muretti (Cgil), Sandro Marcellino (Cisl) e Giovanni Tavera (Uil) e ai numerosi lavoratori, si è unita la voce del sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas: "Dobbiamo far capire che il futuro dell'industria a Porto Torres è un tema che riguarda tutta la Sardegna. Vi chiedo di incalzare la politica e tutte le istituzioni per avere certezze e perché vengano presi in mano con decisione i temi del mantenimento degli accordi del 2011, del rilancio della zona industriale, degli investimenti del Pnrr, della gestione della transizione energetica. Sono pronto a farmi portavoce delle istanze delle lavoratrici e dei lavoratori della zona industriale nella consapevolezza che non ci sono soluzioni semplici ma che con la grinta giusta possiamo riportare questo tema sull'agenda di tutte le istituzioni regionali e nazionali" ha detto il primo cittadino intervenendo all'assemblea.
   

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