Sardegna

Aou Cagliari leader in chirurgia mini invasiva tumore utero

Con linfonodo sentinella, collaborazione con Mayo Clinic in Usa

Redazione Ansa

Policlinico Duilio Casula leader in Italia nella chirurgia mini invasiva e nella ricerca del linfonodo sentinella per la cura del tumore dell'utero. Nuove tecniche, moderne tecnologie. E poi il lavoro di due team importanti, quelli di Ostetricia e Ginecologia, diretta dal professor Stefano Angioni, e dell'Anatomia Patologica, guidata dal professor Gavino Faa. La qualità è sottolineata anche da diverse pubblicazioni su riviste scientifiche e dalla collaborazione con uno dei centri più importanti al mondo nel settore, la Mayo Clinic, Usa.

"Abbiamo superato brillantemente i primi cento casi nel trattamento più moderno e mini-invasivo del carcinoma dell'endometrio - spiega Angioni - si tratta di un tumore maligno frequente che colpisce ogni anno in Italia più di 8 mila donne. La rimozione chirurgica dell'utero, delle ovaie e delle tube per via mini-invasiva è il primo passo nella cura di questi tumori". Specialisti nella tecnica del linfonodo sentinella. "È usata generalmente per il tumore al seno- continua Angioni- ma abbiamo visto quanto sia importante anche per il tumore all'utero.

Grazie a questa tecnica in tutti i casi che abbiamo affrontato abbiamo potuto stabilire se erano presenti metastasi e quindi agire di conseguenza con chemioterapia e radioterapia postoperatorie solo quando era necessario, evitando la rimozione totale dei vasi linfatici, un intervento invasivo che in molto casi può portare nel corso della vita a pesanti problemi di natura circolatoria e neurovascolare ed anche complicanze durante l'intervento chirurgico".

Grazie all'introduzione di un tracciante fluorescente naturale chiamato verde di indocianina, che viene iniettato in sala operatoria con la paziente addormentata, la tecnica ha raggiunto percentuali di captazione ed individuazione del linfonodo sentinella superiori al 90 %. "La collaborazione con l'anatomia patologica dell'AOU e grazie al lavoro della professoressa Daniela Fanni, anatomo-patologo dedicato ai tumori ginecologici, ci ha permesso, con la valutazione dei linfonodi analizzati mediante la moderna tecnica dell'ultrastaging di scegliere il più corretto approccio nel post-intervento".
   

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