Sardegna

Figc: la passione per il calcio cresce nonostante il Covid

Cadoni, "sistema ha tenuto con più società ma persi 120 arbitri"

Redazione Ansa

La tempesta del Covid non ha abbattuto il movimento calcistico regionale: 550 società iscritte ai campionati contro le 515 pre virus. È più o meno stesso numero di tesserati. Magari si è perso per strada qualche arbitro, prima erano mille, ora sono 880. Numeri che hanno costretto la Figc regionale a spalmare partite e direttori di gara anche al sabato. "Ma gli anticipi - ha spiegato il presidente regionale della Figc Gianni Cadoni - hanno portato nuovi spettatori e nuovo entusiasmo anche al di là del problema della carenza di arbitri".

Ora con i nuovi corsi e con la possibilità di assoldare anche giocatori (non nello stesso girone della squadra in cui militano), però, la speranza è quella di ritornare ai tempi pre-pandemia. Sono alcuni dei numeri della conferenza stampa di fine anno della Figc: "Questo è l'anno della ripartenza - ha detto Cadoni - e abbiamo rimodulato i campionati in modo da poter affrontare eventuali nuovi problemi. Siano comunque soddisfasti: in generale il movimento ha perso 250mila tesserati, in Sardegna il sistema ha tenuto è in alcuni casi aumentato i suoi numeri". Novemila le gare da gestire ogni anno con 1.770 squadre in campo.

Un esercito che oscilla tra i 30 e i 40mila iscritti con 7.000 dirigenti e 4.105 tecnici. "Soltanto in 77 comuni su 377 non abbiamo un tecnico abilitato", ha sottolineato Cadoni. Tra i risultati anche diverse maglie azzurre. Come quella di Alessio Pilo del Latte Dolce, titolare della nazionale under 17 dilettanti. O il caso di Miche Podda, nazionale di calcio a cinque. "Abbiamo circa venti ragazzi in maglia azzurra - ha riassunto il numero uno della Figc in Sardegna - Senza contare poi la marea di giovani che ogni anno poi vengono chiamati dalle società professionistiche. Prima erano pochi, ora sono sempre di più. Andiamo bene con la ricerca, lo scouting. Adesso, una volta trovati i talenti, vogliamo anche fare di più per farli crescere".

Tra gli obiettivi per il 2022 anche la crescita del quartier generale federale di Sa Rodia a Oristano con un centro di medicina sportiva e la nascita del campionato regionale di beach soccer. Una delle maggiori soddisfazioni? "I campionati di quarta, quinta e sesta categoria per i giocatori disabili - ha risposto Cadoni - è bellissimo vederli in campo". La grande sfida è invece quella del calcio femminile: "Vogliamo vincere questa scommessa".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it