Sardegna

Air Italy: nessuno stop licenziamenti ma lettere in stand by

Il Governo convocherà due nuovi vertici prima del 31/12

Redazione Ansa

La proprietà di Air Italy ha già detto la parola fine sulla breve storia della compagnia aerea, nata l'1 marzo 2018, dal patto tra Qatar Airways con il 49% e Alisarda (controllata da Akfed) con il 51%. I commissari liquidatori, anche nell'ultimo incontro, hanno ribadito che non intendono chiedere la proroga della cassa integrazione in scadenza al 31 dicembre prossimo per i 1.322 lavoratori rimasti in azienda tra Olbia e Malpensa, senza il quale si aprirà il baratro. Le lettere di licenziamento collettivo, già pronte per essere spedite prima di Natale, sono ferme ma non sono archiviate.

Il Governo ha chiesto più tempo per organizzare un paracadute per i dipendenti del vettore che ha messo a terra gli aerei quasi due anni fa e ha già previsto nuovi vertici. "Abbiamo a che fare con una situazione estremamente difficile e complessa", osserva la viceministra del Mims Teresa Bellanova confermando che occorre verificare l'ipotesi di un'eventuale norma nella Legge di bilancio per garantire la Cig per il 2022. "Abbiamo tempo fino al 31 dicembre e abbiamo la necessità di finalizzare le alternative che abbiamo in mente", incalza la viceministra al Mise Alessandra Todde. In campo anche la Regione Sardegna con la vice presidente della Giunta e assessora del Lavoro Alessandra Zedda: "Non possiamo accettare che si chiuda in maniera vergognosa e indegna la storia di 1.322 lavoratori di Air Italy".

Anche i sindacati non si arrendono. "L'interessamento del Mise e del Mims è tardivo ma il fatto che ci sia un'altra riunione al ministero del Lavoro prima della fine dell'anno e che nel frattempo non saranno inviate le lettere, lascia ancora qualche piccolissimo spiraglio", dice Arnaldo Boeddu (Filt Cgil Sardegna). "Quello di oggi è uno schiaffo non solo verso i lavoratori, ma anche verso le istituzioni sarde, è inaccettabile che un'azienda che ha dei forti interessi radicati nel territorio non si ponga minimamente il problema sociale dei licenziamenti in Sardegna", dice il leader regionale Uiltrasporti William Zonca. "Registriamo con grande disappunto l'atteggiamento remissivo e rinunciatario delle istituzioni, che soltanto oggi chiedono l'apertura di un tavolo", attacca, Nicola Contini (Ugl). Parole dure anche da Marco Bardini (Anpav Sardegna): "Siamo gli unici che rischiano di perdere il lavoro nel più grande licenziamento di massa che sia mai stato fatto sotto Natale e malgrado l'emergenza Covid".

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