Sardegna

Monumenti Aperti, la storia di cinque giovani pionieri

Rassegna nacque nel 1996 da un'idea di un gruppo di volontari

Redazione Ansa

di Maria Grazia Marilotti

Parte nel quartiere cagliaritano di Stampace la storia di Monumenti Aperti. Da un gruppo di giovani volontari cagliaritani desiderosi di riportare alla luce i tesori della città abbandonati, tenuti "sotto chiave". E' il 1993, nasce l'associazione Ipogeo. Don Eugenio Zucca, il parroco di Sant'Anna, dà fiducia a questi giovani e consegna loro le chiavi della Cripta di Santa Restituta, rifugio antiaereo dei cagliaritani nel 1943, inaccessibile e in stato di abbandono.

Ogni domenica mattina quei giovani volontari ripuliscono l'area dai detriti e tengono aperta la Cripta per raccontare la sua storia ai bambini della parrocchia, all'uscita dalla messa. Da questa buona prassi e azione di impegno civile "dal basso" prende il via, quattro anni dopo "Monumenti Aperti", oggi manifestazione annuale e nazionale organizzata dall'associazione Imago Mundi presieduta da Massimiliano Messina, proprio uno di quei cinque pionieri. A dar forma al sogno è Vito Biolchini, un giovane giornalista.

"Ero militare a Perdasdefogu quando, prendendo ispirazione dal "Maggio dei Monumenti" di Napoli - racconta all'ANSA - desiderai replicare l'esperienza a Cagliari dove troppi siti erano inaccessibili. Ne parlai ai miei amici Massimiliano Rais, Massimiliano Messina, Armando Serri e Giuseppe Crobu e tra una chiacchiera e l'altra nelle scalette di Sant'Anna la proposta venne accolta con entusiasmo", ricorda Biolchini con emozione.

Nel 1996 una conferenza stampa annuncia, con un anno di anticipo, la nascita di Monumenti Aperti. Si arriva al maggio del 1997 con la prima edizione e l'apertura straordinaria della Torre di San Pancrazio, restituita ai cagliaritani e ai turisti dopo anni di chiusura. Di anno in anno la rete si amplia e da Cagliari l'iniziativa coinvolge man mano, di Comune in Comune, un sito e un edificio storico dopo l'altro. Prima l'intera Sardegna, poi Piemonte, Lombardia, Puglia, Lazio, Emilia Romagna.

Il cuore e motore sono gli studenti-ciceroni di scuole medie e superiori che accompagnano i visitatori alla riscoperta dei tesori di città e paesi. "Per questo festeggiamo la 25/a edizione non senza emozione e soddisfazione per questo traguardo raggiunto - afferma Massimiliano Messina - dalla nostra abbiamo avuto anche un assessore alla Cultura come Gianni Filippini che ha colto l'intuizione di quei giovani e ha sostenuto la manifestazione per la sua valenza culturale e formativa. Oggi fa parte della nostra associazione come presidente onorario".

Sabato 13 e domenica 14 novembre la manifestazione tornerà nelle strade, piazze e monumenti del capoluogo. "In prima linea ancora e sempre più i giovani volontari - conclude Messina - protagonisti della valorizzazione e tutela del nostro patrimonio. E il numeroso pubblico che ci ha dimostrato di amare questa manifestazione".

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