Sardegna

Teatro: al Tse di Cagliari viaggio nella storia del 900

Cinque spettacoli tra Buzzati, Lussu, Levi, Rota e Carlotto

Redazione Ansa

Un viaggio nella storia del Novecento con la Stagione 2021/22 di Teatro Senza Quartiere, organizzata dal Teatro del Segno al TsE di Cagliari. Cinque titoli in cartellone dal 9 ottobre al 21 novembre nello spazio "ritrovato" nel cuore di Is Mirrionis, per una ripartenza in sicurezza. "Ripartiamo da dove ci eravamo interrotti - sottolinea il direttore artistico Stefano Ledda - in scena due nostre produzioni, "Spogliarello" e "Il sistema periodico", ma anche un omaggio a Nino Rota e al genio di Fellini, "Bachisio Spanu" del Bocheteatro, da "Un anno sull'Altipiano" di Emilio Lussu e "Volevo vedere il cielo" di Massimo Carlotto. Un programma pensato per riavvicinare e riconquistare il pubblico, per vincere la paura, incontrarsi e ritrovare il piacere di condividere le emozioni: il teatro è luogo di incontro e di riflessione, centro della vita culturale di una comunità".

Dopo un'anteprima con "Sconfiggere i Ladri di Speranze, ovvero la Nonna che mangiò il Lupo" con il progetto "Impari(si)" per prevenire le truffe ai danni degli anziani, la nuova Stagione entra nel vivo il 9 e 10 ottobre con "Spogliarello" di Dino Buzzati con Marta Proietti Orzella e Alessandra Leo e la regia di Marco Nateri, per un affresco della società italiana tra perbenismo e ipocrisia. S'intitola "100 per cento Nino Rota - L'amico magico di Fellini" il concerto spettacolo di OfficinAcustica dedicato al grande compositore (il 24 ottobre), mentre Giovanni Carroni è protagonista in "Bachisio Spanu. Epopea di un contadino sardo alla grande guerra" con regia di Marco Parodi, sull'assurdità e la ferocia dei conflitti armati.

Una moderna tragedia, "Volevo vedere il cielo" di Massimo Carlotto, con Miana Merisi e Michela Cidu per la regia di Maria Assunta Calvisi (il 13 novembre) e infine "Il sistema periodico" dal libro di Levi (il 20 e 21 novembre), diretto e interpretato da Stefano Ledda sulle note del sax di Juri Deidda.

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