Sardegna

Scuola: attesa per scelte Green pass ma resta nodo trasporti

L'1 settembre rientrano docenti, presidi "procedure da rivedere"

Redazione Ansa

Meno di tre settimane all'inizio dell'anno scolastico in Sardegna. Ma il primo problema si presenterà l'1 settembre quando migliaia di docenti andranno a scuola per prendere servizio. È una procedura che va fatta in presenza. E la legge sembra parlare chiaro: occorrono o il Green pass o il tampone. E qui potrebbero nascere le prime polemiche.

Per il resto i collegi di istituto e i consigli di classe ormai vanno avanti online. E non ci dovrebbero essere problemi. Poi il 14 la prima campanella: "Stiamo lavorando sodo - spiega il direttore scolastico regionale Francesco Feliziani - grazie alla nuova procedura informatizzata si sta procedendo velocemente con l'assegnazione delle supplenze". Quindi qualche possibilità in più per avere tutti i docenti al loro posto sin dal primo giorno. Nessun commento sulle disposizioni anti Covid.

"Aspettiamo - spiega - le indicazioni del Governo. Le posizioni in campo e i problemi sono noti: si sta lavorando per trovare delle soluzioni".

I presidi, invece, sono preoccupati: "Impossibile pensare di poter verificare - spiega all'ANSA il neo presidente sardo dell'associazione nazionale presidi Massimo Depau - e controllare se il personale ha il Green pass o no. Non possiamo trattare queste informazioni che riguardano la privacy. Stiamo quindi osservando con fiducia lo sviluppo della situazione soprattutto in merito alla creazione di una piattaforma che consenta lo scambio di informazioni, nel rispetto della privacy, tra ministeri della Salute e dell'Istruzione. Siamo fiduciosi: la verifica da parte delle scuole sarebbe organizzativamente e nella pratica molto difficile. Come presidi siamo pronti a seguire le indicazioni del Governo".

Nei prossimi giorni previsti anche incontri a livello regionale per capire come affrontare il problema dei trasporti: "Bisogna pensare alla socialità dei ragazzi - spiega - in questi due anni fortemente compromessa. E agire di conseguenza, magari incrementando le risorse sui trasporti. Penso alla mia zona: a Macomer arrivano tanti pendolari. Ma non si può pensare di farli arrivare con un solo pullman visto che ci saranno anche limitazioni sulla capienza. È il nodo da sciogliere. Ma soprattutto, ripeto, cerchiamo di agire e prendere decisioni rispettando e favorendo la socialità dei ragazzi".
   

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