Sardegna

Mamhood canta l'amore in sardo e strega Alghero

Trionfo per la seconda tappa del "Ghettolimpo Tour"

Redazione Ansa

Una raffinatissima revisione di "No potho reposare", la più struggente e nota canzone d'amore in "limba" sarda, eseguita insieme al coro femminile Intrempas di Orosei, sancisce il trionfo e suggella un amore annunciato dal sold out. Ma la performance di Mahmood alla Rugby Arena di Alghero, seconda tappa del suo attesissimo "Ghettolimpo Tour", è stata un successo dall'inizio alla fine.
    Padre egiziano e madre sarda, il 29enne artista milanese gioca in casa e non nasconde l'emozione. Empatico, grato, ma soprattutto talentuosissimo, regala alla eterogenea platea di dan arrivati da ogni parte dell'isola uno spettacolo in cui è protagonista la musica, il suo universo artistico e i personaggi di quel "Ghettolimpo" che ne ha decretato la definitiva consacrazione sulla scena internazionale, un mondo di eroi quotidiani dal quale entra ed esce per rinverdire i successi di una carriera giovane ma già particolarmente intensa e ricca di successi.
    Accolto da un'ovazione, Mahmood si prende la scena da subito. Interpretazione intensa, artista completo, accompagnato da una band rodata e raffinata, dialoga col pubblico, si commuove, saluta sua madre, di Orosei come il coro che impreziosisce una serata di musica, emozioni e di luna piena.
    Chi sostiene che le regole anti Covid mortifichino lo spettacolo dal vivo è servito, anche se è difficile per gli spettatori non balzare in piedi durante una carrellata di successi vecchi e nuovi che Mamhood esegue senza risparmiarsi.
    Sino a quando "T'amo", dedicata a sua madre, non si innesta con il canto d'amore sardo per eccellenza e l'isola viene definitivamente rapita da questo ragazzo per metà egiziano e per metà originario del Nuorese. Un trionfo annunciato, che porta la firma di Sardegna Concerti e Fondazione Alghero e che segna un passo emozionante verso la normalità.
   

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