Sardegna

>ANSA-LA-STORIA/Sfratto a Luigi, l'eremita-custode di S.Elia

Viveva in un rudere da 50 anni, ma appartiene al Demanio

Redazione Ansa

Oltre mezzo secolo fa la sua famiglia aveva deciso di trasferirsi in un angolo di paradiso a Cagliari. Con vista sulla città e sul mare. A un passo da una fortezza del Settecento e a ridosso di caverne abitate nella preistoria nel borgo di Sant'Elia. Posizione e panorama da cinque stelle, ma era un rudere. Luigi Pili allora era un ragazzo. È cresciuto lì. E ha continuato a stare lì anche quando i familiari sono passati a miglior vita: ha rimesso a posto il tetto, rabberciato qualche muro per vivere dignitosamente. Ora è finita, se ne deve andare. Lo sfratto questa mattina: via dal colle di Sant'Ignazio lui, che ora ha 75 anni, e i suoi 3 cani. Messi i sigilli all'abitazione, ora Luigi, pensionato-musicista, ex dipendente della Poste, dovrà trasferirsi altrove.

È l'ultimo atto di una lunga vicenda giudiziaria: quell'immobile - si legge nell'istanza del Ministero della Difesa - è considerato alloggio demaniale censito nel comprensorio della ex batteria Dicat (Difesa italiana contraerea territoriale). "È un paradosso - spiega Marcello Polastri, consigliere comunale, presidente della commissione Patrimonio, che sta seguendo da tempo la vicenda - Luigi viveva in un rudere da oltre mezzo secolo. E lo aveva anche sistemato, diiventando una sorta di custode di quell'area. Ci si è accaniti su una persona anziana alla quale darei una medaglia e un encomio per aver protetto questo angolo di Cagliari, panoramico e di grande valenza ambientale. Invece - denuncia Polastri - noto e resto basito per il fatto che finisce per strada una persona per bene, con i suoi tre cani, anch'essi allontanati dal loro habitat".

Luigi Pili era andato a vivere lì con la famiglia una cinquantina di anni fa. Ma nel 2018 era arrivata la sentenza con l'obbligo di abbandonare lo stabile. Poi in primavera l'accelerazione con l'ordinanza di notifica dello sfratto e il precetto per il rilascio. Sino all'esecuzione di oggi. "Per mettere i sigilli ad una casa che probabilmente verrà presto sfondata da altri senzatetto se non vandalizzata - attacca ancora il consigliere comunale - Penso che questo sito andrebbe adottato, ad esempio dalle associazioni di volontariato, dunque tutelato e perché no, aperto al pubblico". Un luogo pieno di bellezza e di storia. Il pensionato ha accettato lo sfratto senza polemica, quasi rassegnato. Unica richiesta: ha chiesto ospitalità almeno per i suoi tre cani.

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