Sardegna

Bonus e incentivi, riparte 'sistema casa' in Sardegna

Confartigianato: 29mila imprese e 48mila addetti, metà artigiani

Redazione Ansa

Il "sistema casa" della Sardegna "respira" nuovamente trainato dagli incentivi statali e da una ritrovata capacità di spesa dei sardi per la cura delle abitazioni. Nell'Isola, bonus, superbonus, sgravi e incentivi, infatti, stanno dando ossigeno a un settore che sta facendo da propulsore per l'economia nazionale e regionale. Il "fermento" è dimostrato dallo sviluppo delle imprese delle costruzioni, settore cresciuto di ben 130 unità, di cui 34 artigiane, tra il 2019 e 2021. Il comparto è rappresentato da 29mila realtà, di cui oltre 15mila (il 51%) artigiane. L'85,8% di queste ultime, appartiene al comparto delle costruzioni, mentre il restante 14% a quello del manifatturiero come i produttori di prodotti in legno, terracotta, calcestruzzo, gesso, elementi in metallo e tagliatori di pietre. Il sistema, complessivamente, offre lavoro a 48 mila addetti, che nel 47,3% (22.714 lavoratori) dei casi sono occupati in imprese artigiane del settore.
    Sono i numeri dell'analisi realizzata dall'Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, sul "Comparto delle Costruzioni in Sardegna e del "sistema casa", su dati (fine 2020-inizio 2021) rilevati da Istat, Unioncamere ed Excelsior.
    Il settore delle Costruzioni, comparto chiave del "sistema casa", può rappresentare anche un'opportunità per i giovani dell'Isola: sono oltre mille le imprese delle Costruzioni gestite da under 35 di cui 889 artigiane.
    In particolare nell'artigianato si osserva che un'impresa su tre (35%) con a capo un giovane imprenditore opera proprio in questo settore. Esaminando il trend delle nuove assunzioni previste dalle imprese sarde con dipendenti rileviamo che a livello settoriale è nelle Costruzioni che si rileva una contrazione meno pesante (-1,0%) delle entrate previste nei primi sei mesi del 2021 rispetto ai primi sei mesi del 2019 (anno pre crisi Covid-19). La riduzione dell'1% registrata risulta di gran lunga migliore rispetto alla riduzione del -43,8% rilevata per il totale e del -70,2% registrata da uno dei settori più colpiti dalla pandemia come quello dell'alloggio, ristorazione e servizi turistici.

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