Sardegna

Cartiera Arbatax, pronta riqualificazione per aree dismesse

Impegno della Regione con il territorio su risorse Recovery Plan

Redazione Ansa

Le aree della Cartiera di Arbatax saranno riqualificate in vista delle risorse finanziarie che arriveranno dall'Europa sottoforma di fondi del Recovery Plan.

La Regione Sardegna è pronta ad aprire un tavolo di confronto che consenta di mettere a disposizione del Consorzio Industriale Provinciale dell'Ogliastra, attraverso un protocollo, le aree dell'ex Cartiera. Un impegno confermato oggi dall'assessore degli Enti Locali, Quirico Sanna, nel corso di un webinar dedicato al tema, in cui ha affermato di voler coinvolgere altri due colleghi: Anita Pili, responsabile dell'Industria, e Giorgio Todde dei Trasporti. "Ringrazio l'assessore del suo impegno per il territorio, oggi per l'Ogliastra è una bella notizia - ha detto il commissario straordinario del Consorzio Franco Ammendola - Il Consorzio si mette a disposizione in qualsiasi momento per giungere alla conclusione indicata dalla Regione e a gestire le aree della ex Cartiera che rappresenta uno dei perni dello sviluppo economico e del rilancio del territorio".

Nell'incontro la parola è passata a due tecnici, gli ingegneri Simone Corda e Giovanni Piroddi. Corda, attraverso una serie di immagini ha fatto un'analisi storica e raccontato come "siano cambiate, anche attraverso gli interventi di riqualificazione, bonifica e mitigazione, le aree in questione". In particolare, ha ricordato come "dalle ceneri della cartiera il territorio abbia due infrastrutture dall'elevato potenziale per lo sviluppo armonico dell'economia locale: le aree della ex cartiera propriamente dette e l'aeroporto. Le due infrastrutture partono dalla stessa intrapresa industriale iniziale che, peraltro, coinvolgeva direttamente anche il porto". Per Piroddi "il recupero a fini produttivi delle aree della ex cartiera è di per sé un intervento ad impatto ambientale positivo, perché non si urbanizzano nuove aree a fini produttivi ma si riqualificano aree industriali dismesse esistenti. Infine - ha concluso il tecnico - si bonificherebbe un sito industriale contaminato".
   

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