Sardegna

Battaglia ambientalisti, giù le mani da promontorio Sa Testa

Grig, scambio terreni Comune-Cipnes solo speculazione edilizia

Redazione Ansa

"Annullare l'assegnazione del promontorio di Sa Testa al Consorzio industriale". Lo chiedono gli ambientalisti del Gruppo di intervento giuridico (Grig) che si oppongono al progetto di scambio di terreni fra il Comune di Olbia e il Cipnes che si concluderebbe con l'acquisizione di 20 ettari del promontorio da parte del Consorzio, da destinare alla realizzazione di cantieri nautici, e di 8 ettari in zona Tilibbas da parte dell'amministrazione comunale.
    Grig ha inoltrato oggi una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti che riguardano la trattativa, informando della vicenda il ministero della Cultura, la Direzione generale pianificazione territoriale e vigilanza edilizia della Regione Sardegna, la Soprintendenza per archeologia, belle arti e paesaggio di Sassari, il Comune di Olbia, i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania.
    "Lo scambio di terreni fra il Comune di Olbia e il locale consorzio industriale Cipnes è, in sostanza, un'operazione puramente speculativa, una riedizione, in scala minore, di analogo progetto del 2004 - sostiene l'associazione ecologista - L'area di Sa Testa è ricca di macchia mediterranea, tutt'altro che zona degradata come qualche buontempone vorrebbe farla passare. Terreni sul mare, davanti al Faro dell'Isola della Bocca, dove si trova l'edificio storico della vecchia Dogana".
    Per questo Grig ha chiesto l'annullamento in autotutela della delibera della Giunta comunale di Olbia n. 45 del 25 marzo scorso.

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