(ANSA) - CAGLIARI, 04 MAR - "Uno Stato che non si costituisce
parte civile per la strage di Viareggio, che non si costituisce
parte civile per il disastro di Quirra, trova invece opportuno
costituirsi parte civile contro 45 giovani colpevoli solo di
opporsi alla presenza delle basi militari in Sardegna, alcuni di
loro rinviati a giudizio con l'accusa gravissima di associazione
a delinquere con finalità terroristiche. Quei 45 giovani,
individuati proprio perché giovani e pensanti, non devono avere
futuro, deve essere impedito loro di avere progetti e sogni".
Hanno manifestato con un sit-in davanti al Palazzo di Giustizia
di Cagliari una trentina di madri di quei giovani su cui pende
una richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Direzione
distrettuale anti terrorismo di Cagliari nell'ambito
dell'operazione "Lince".
Per cinque di loro l'accusa è di associazione eversiva, mentre
gli altri sono imputati di danneggiamento, resistenza,
imbrattamento e altri reati che per la Procura e la Digos
sarebbero stati commessi durante delle manifestazioni
antimilitariste a Teulada, Decimomannu e Quirra.
"I nostri figli sono la gioventù migliore di questa terra -
hanno detto le madri - lo grideremo forte e ci opporremo con
tutte le nostre forze a questo disprezzo della giustizia".
(ANSA).
Proteste in basi militari, sit-in madri imputati a Cagliari
"I nostri figli sono la gioventù migliore di questa terra"