Sardegna

Covid: lavoratori spettacolo, "fateci tornare sui palchi"

Circa 10mila posti a rischio, verso tavolo confronto con Regione

Redazione Ansa

"Fateci tornare a fare spettacolo": è la prima richiesta che le categorie regionali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno rivolto all'assessore alla Cultura e Spettacolo Biancareddu dopo la mobilitazione nazionale indetta proprio per portare all'attenzione pubblica la grave situazione del settore colpito dalle restrizioni imposte dall'emergenza Covid.
    E' stata l'occasione per fare il punto sul mondo dello spettacolo in Sardegna che conta 10mila lavoratori.
    "Dopo un anno dall'inizio della pandemia, i luoghi della cultura, i teatri, i cinema e gli spettacoli dal sono ancora chiusi e non si intravede alcuna luce all'orizzonte", hanno detto i segretari evidenziando all'assessore "la necessità che le attività produttive e la programmazione ripartano in totale sicurezza, anche attraverso la realizzazione di protocolli condivisi sulle misure di contrasto al virus".
    Alla situazione di stallo si aggiunge il disagio legato all'esclusione di tanti lavoratori dai bonus nazionali e al ritardo delle misure regionali: "Le risorse previste dall'art 9 della legge regionale 22 per i lavoratori atipici, intermittenti e per i tanti esclusi dalle indennità nazionali non sono ancora state erogate - hanno denunciato Slc, Fistel e Uilcom - e fino a oggi è stato pubblicato dalla Regione soltanto un bando per un sussidio una tantum destinato a 1000 lavoratori autonomi".
    Poi uno sguardo alla prospettiva sul quale i sindacati hanno incassato l'impegno di un tavolo di confronto con la Regione: sollecitato un intervento di riforma complessiva per ripartire di slancio dopo la crisi attuale e criteri chiari che garantiscano trasparenza nella programmazione e assegnazione delle risorse.

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