Sardegna

Covid: Gimbe, casi in aumento del 28,1% in Sardegna

Crescita più lenta dei contagi rispetto a resto Italia

Redazione Ansa

"I nuovi dati della Fondazione Gimbe dimostrano che i sistemi di tracciamento che stiamo ulteriormente provvedendo a implementare stanno funzionando". Così all'ANSA l'assessore della Sanità della Regione Sardegna Mario Nieddu, commentando l'ultimo report della Fondazione che dà in aumento i contagi nell'Isola rispetto alla scorsa settimana ma con una crescita più lenta rispetto alle altre Regioni. Questo, aggiunge l'esponente della Giunta Solinas, "con tutti i limiti e le problematiche che stiamo cercando di superare con le nuove forze che stiamo immettendo nel sistema di prevenzione".

In ogni caso, argomenta Nieddu, "a fronte del fatto che l'azienda sanitaria di Milano ha ammainato la bandiera dicendo che non è più in grado di tracciare i contatti stretti, io sono convinto che bisogna potenziare i tracciamenti, perché in questo modo, con il contenimento precoce delle catene di contagio, si può tenere sotto controllo l'infezione". Secondo il monitoraggio di Gimbe, l'incremento dei casi nell'Isola (28,1%) è più lento rispetto al resto del Paese (+34,5%).Solo la Provincia Autonoma di Trento (18,2%), Liguria (26%) ed Emilia Romagna (24,1%) registrano un trend migliore.

In Sardegna i casi attualmente positivi per 100mila abitanti sono 421 (693 la media nazionale). Migliora, rispetto alla settimana precedente, la performance dei casi testati per 100mila abitanti: 1.183. Tra i più bassi anche l'indice del rapporto casi positivi e casi testati, in Sardegna l'11,8%: meglio solo Basilicata (7,4%), Calabria (8,4%), Lazio (11%) su una media nazionale che si attesta al 23,9%. Ancora: i ricoverati con sintomi per 100mila abitanti sono 20,6 (35 in Italia). Infine, anche il numero dei ricoverati in terapia intensiva, 2,7 per 100mila abitanti, è fra i più bassi e al di sotto delle media nazionale (3,7).

IL REPORT DI GIMBE - Casi di Covid in aumento del 28,1% in Sardegna la scorsa settimana. Ma nell'isola il coronavirus cresce a ritmo meno sostenuto rispetto a gran parte del resto d'Italia: registrano numeri migliori della Sardegna solo Emilia, provincia di Trento e Liguria. Sono gli ultimi dati sull'emergenza sanitaria forniti dalla Fondazione Gimbe, relativi alla settimana dal 28 ottobre al 3 novembre. Quasi tutti gli indicatori nell'isola comunque sono peggiori rispetto ai sette giorni precedenti: l'unico miglioramento riguarda il rapporto tra casi testati, 1183, ogni 100mila abitanti. Si tratta comunque di cifre al di sotto della media nazionale a quota 1355. I casi positivi - sempre ogni 100mila abitanti - sono 421. Anche il rapporto tra casi positivi e casi testati, pur in aumento, rimane il quarto più basso in Italia con l'11,8%. Basso anche rispetto alle altre regioni il numero dei ricoverati con sintomi ogni 100mila abitanti: sono 20,6. I ricoverati in terapia intensiva (sempre ogni 100mila abitanti) sono invece 2,7, cifra più bassa della media nazionale di 3,5.
   

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