Sardegna

Ospedale Marino di Alghero diventa struttura Covid

Critiche da opposizione in Consiglio comunale

Redazione Ansa

(ANSA) - ALGHERO, 24 OTT - L'ospedale Marino di Alghero convertito a struttura covid. Lo dispone una circolare firmata oggi dal direttore generale dell'assessorato regionale della Sanità, Marcello Tidore, che in poche righe comunica la decisione ai vertici sanitari locali.
    "Considerata la costante crescita dei contagi, si ritiene indispensabile disporre fin da ora l'attivazione presso l'Ospedale Marino di Alghero dei post letto di degenza ordinaria, di seguito indicati". I posti che devono essere messi a disposizione dei pazienti positivi al coronavirus sono 47: due a Oculistica, 28 a Ortopedia e traumatologia, 17 a Recupero e riabilitazione funzionale. "Qualora non fossero già utilizzabili si invita con assoluta urgenza all'allestimento dei posti letto indicati e a individuare il personale da dedicare alla gestione degli stessi al fine di garantirne l'immediata disponibilità per i pazienti Covid che necessitano di ospedalizzazione" si legge nella circolare della Direzione generale dell'assessorato.
    Per rendere disponibili i posti letto richiesti, si è subito iniziato il trasferimento del reparto di Ortopedia dal "Regina Margherita" al terzo piano dell'ospedale civile. Una soluzione criticata con forza dai consiglieri comunale di opposizione Mario Bruno, Esposito, Sartore, Cacciotto, Piras, Pirisi e Di Nolfo: "Altro che robotica. Altro che trasferimento all'Università. L'Ospedale Marino di Alghero con decorrenza immediata, fuori da ogni logica di programmazione, diventa ospedale covid", protestano i consiglieri. "Si convochi subito un Consiglio comunale straordinario e in presenza, con tutte le misure di sicurezza. Dove vanno a farsi curare gli algheresi e i cittadini del nostro distretto? Dopo la decisione di aprire una terapia intensiva covid al Civile, in emergenza, senza anestesisti e rianimatori in numero sufficiente, senza condizioni di sicurezza, ora si punta al Marino, fuori da ogni pianificazione e da ogni condivisione. Ciò è semplicemente inaccettabile e vogliamo subito chiarezza", concludono. (ANSA).
   

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